Dormire in rifugio era un’esperienza che avevamo già fatto. Ma dormire in rifugio sulle Dolomiti ci mancava.
La prima volta era stata l’anno precedente, quando avevamo dormito allo Chalet dell’Aquila, ai piedi della Presolana.
In questo articolo, tutti i dettagli della nostra escursione sulle Dolomiti.
Video: Dormire in rifugio sulle Dolomti
Dormire in Rifugio sulle Dolomiti: Giorno 1
Premetto che, a differenza degli altri articoli dettagliati per quanto riguarda i prezzi, qui ho deciso di non farlo.
Non che i prezzi siano proibitivi, non più di un hotel di medio livello in una località marittima, ma perché questo weekend non ha avuto prezzo in termini di emozioni.
Siamo partiti da casa verso le 5 di mattina, insieme ad una famiglia di amici. In totale 4 adulti, 3 bambini e un cane.
Giunti in zona Val di Fassa, ci siamo fermati in un bar per colazione. Ci attendeva una giornata di sole splendente.
Alle 9, eravamo già pronti e attrezzati per la nostra camminata. Ci aspettavano all’incirca 900 metri di dislivello e tre ore effettive di camminata, con tre bambini di 5 e 8 anni.
Non avremmo mai potuto fare questo trekking se non ci fossimo fermati per la notte, non con i bambini per lo meno. Invece, avevamo tutta la giornata davanti, quindi potevamo procedere con calma.
Abbiamo parcheggiato a PERA DI FASSA, al parcheggio della FUNIVIA CATENACCIO – GARDECCIA VAJOLET ROSENGARTEN.
Dalla funivia al Rifugio Gardeccia
Abbiamo chiesto informazioni e abbiamo deciso di prendere i primi due tronconi della funivia e non il terzo che ci avrebbe leggermente allontanato dal nostro percorso.
Si comincia a camminare in una valle verdeggiante, tra prati, boschi e qualche piccola baita, dove le cime delle Dolomiti fanno da cornice, ma sembrano ancora tanto lontane.
La prima tappa è stata il RIFUGIO GARDECCIA, dove ci siamo fermati per una decina di minuti per approfittare del bagno e di una fontana di acqua fresca.
Rifugio Vajolet e Rifugio Preuss
Da qui il sentiero si fa più roccioso e il verde lascia via via spazio alle rocce dolomitiche.
Dopo un primo tratto non troppo faticoso, si giunge alla lunga e ripida salita che conduce al RIFUGIO VAJOLET e al RIFUGIO PREUSS.
Mai birra fu più apprezzata (l’ho detto prima di percorrere l’ultima salita al Principe, ma una cosa alla volta).
Il rifugio Preuss gode di una meravigliosa vista sull’intera valle da cui si è saliti, il Rifugio Vajolet è circondato da vette incredibili.
Abbiamo pranzato al Vajolet e ci siamo goduti un po’ di musica dal vivo, regalata da un signore con la sua chitarra. Un po’ di scatti fotografici e via che si riparte.
Verso il Rifugio Passo Principe
Si percorre una salita costante ma non troppo tosta, dove lo sguardo non sa dove posarsi dalla magnificenza e imponenza delle vette.
Le marmotte sono le padrone di casa e lo ribadiscono molto bene con i loro incessanti richiami. Se si aguzza un po’ la vista, non sarà difficile vederne qualcuna.
Il RIFUGIO PASSO PRINCIPE non si vede ma si percepisce che sia sempre più vicino. Prima, però, c’è la fatica dell’ultima salita.
Una parte di percorso davvero impegnativo ma non pericoloso, con una serie di tornanti con pendenze importanti, per arrivare a 2600 m.
E poi finalmente, eccolo, incastonato nella roccia, pronto ad accoglierci. Uno spettacolo indimenticabile.
Dopo una buona merenda e bibite fresche, ci è stata consegnata la nostra stanza.
Ho dimenticato di dire che avevamo portato con noi anche Benny, chiedendo disponibilità in precedenza al rifugio. Essendo camerate di 8/10 persone di solito non è consentito portare i cani.
Visto che però noi 7 occupavamo una stanza da soli, ci è stata concessa questa possibilità.
La stanza assegnata non era all’interno del corpo centrale del rifugio ma sul lato destro. 8 posti letto con struttura a castello: i bambini hanno deciso di dormire sotto e noi sopra (un unico gradino per salire, non comodissimo per una schiappa come me).
Non è necessario portarsi i sacchi a pelo perché presenti delle belle coperte pesanti, ma obbligatorio il sacco lenzuolo (che avevamo acquistato da Decathlon per 8 Euro l’uno), eventualmente noleggiabile in rifugio.
Il bagno non è in stanza, ma vicino alla sala da pranzo nel corpo centrale.
Ovviamente, essendo in rifugio, lo spirito di adattamento e il rispetto per gli altri sono aspetti fondamentali.
Il Lago di Antermoia
Io e la mia amica, nonostante la lunga camminata, non eravamo ancora soddisfatte.
Non molto lontano c’era da scoprire il LAGO DI ANTERMOIA. Non molto lontano si fa per dire, se avessimo saputo che la strada era ancora così lunga e faticosa, io ci avrei pensato due volte.
Dal Rifugio Passo Principe si procede su una stretta e ripida salita verso il PASSO DI ANTERMOIA a 2770 m. La vista che si ha da quassù è qualcosa di indescrivibile.
Pensavamo che il peggio fosse passato, perlomeno così ci avevano detto, in realtà c’era una interminabile discesa che al ritorno si sarebbe trasformata in una interminabile salita.
Ma ormai non potevamo sprecare tutta la fatica fatta. Finita la discesa, un vastissimo altopiano in un ambiente lunare e deserto.
Il Lago di Antermoia rimane nascosto dietro dei costoni ed è visibile solo all’ultimo momento.
È incastonato tra alte vette dolomitiche ed ha un colore turchese; purtroppo, visto l’anno di siccità, non si presentava in tutto il suo splendore.
La soddisfazione di averlo raggiunto però non ha prezzo. Ora ci aspettava una lunga camminata, e salita, per tornare al Rifugio Passo Principe.
Dormire in rifugio con i bambini
Siamo rientrate che era l’ora di cena, quindi una doccia veloce, un cambio di vestiti e via a mangiare.
La cena è compresa nella mezza pensione e consiste in due portate a scelta. Veramente ottima.
E dopo mangiato, lo spettacolo magico del tramonto che pian piano ha colorato le montagne di arancione.
Ci aspettavamo le stelle ma le nuvole non ci hanno permesso di vederle.
Le abbiamo ammirate durante l’uscita notturna per fare tappa al bagno. Mai viste così tante.
Per i bambini è stata una notte magica.
Dormire in Rifugio sulle Dolomiti: Giorno 2
La mattina alle 7 un altro spettacolo: l’alba. Lentamente la nebbiolina si è diradata, lasciando spazio ad un cielo azzurrissimo.
La colazione veramente top, con pane fresco, tante marmellate, salumi. Da far invidia a molti alberghi.
Dopo un’ultima foto ricordo, abbiamo sgomberato la stanza e siamo partiti per la discesa.
In questo tragitto, poche tappe, per arrivare alla funivia che ci ha riportato al parcheggio.
Non ho indicato i numeri dei sentieri perché sono segnati molto bene.
Cosa portare per dormire in rifugio, al Rifugio Passo Principe:
- Zaino capiente
- Racchette da montagna
- Scarponi
- Cellulare e caricabatterie
- Acqua
- Crema solare
- Pila
- Un cambio per la notte
- Un cambio per il secondo giorno
- Saccolenzuolo (non serve sacco a pelo)
- Salvietta e occorrente da bagno
- Ciabatte (noi siamo comodi con quelle tipo crocs)
Che altro dire di questo weekend: dormire in rifugio con i bambini è un’esperienza indimenticabile, per loro e per noi.
Attenzione:
E’ un sentiero di alta montagna. Non è pericoloso o esposto ma si arriva a 2,700 m. Partire attrezzati e valutando le condizioni meteo. Sentire il gestore in caso di maltempo e accordarsi con lui.
Bambini:
Che euforia dormire in rifugio!
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