Itinerario in Sicilia Occidentale: 5 giorni on the road

Gen 4, 2025Non solo camper2 commenti

Stai pensando di organizzare un itinerario in Sicilia Occidentale? In questo articolo voglio raccontarti la nostra esperienza di 5 giorni on the road tra Palermo, Agrigento e Trapani.

Mettiti comodo o comoda perché è stato un viaggio intenso, sotto tutti i punti di vista: dalla meraviglia dei luoghi visitati agli alti ritmi di visita.

Siamo Silvia, Michele e Sara (che all’epoca del viaggio aveva 10 anni) e ci piace viaggiare sfruttando al massimo ogni momento, per vedere il più possibile. Non perché dobbiamo mettere la spunta su un luogo visitato, ma perché vogliamo portarci a casa più ricordi possibili e più sensazioni possibili da ogni meta, ottimizzando al massimo il poco tempo a disposizione che ci lasciano i lavori.

Ti svelo il mio trucco per organizzare itinerari ricchi ma che non siano troppo stressanti: organizza il più possibile in anticipo da casa! Verifica le strade e le tratte, prenota ingressi e visite guidate, scegli alloggi non troppo costosi ma in posizioni ottimali.

Siamo camperisti, ma come questo diario di viaggio dimostra, non viaggiamo solo in camper. Quindi, non spaventarti dal nome del blog, puoi seguirci qui o sui social per tanti spunti di viaggi on the road.

Ma entriamo nel vivo del racconto: in questo diario di viaggio nella Sicilia Occidentale troverai cosa vedere, dove soggiornare e tanti consigli pratici per organizzare al meglio la tua visita.

Itinerario Sicilia Occidentale: Consigli pratici

Iniziamo con alcune informazioni generali sul nostro viaggio in Sicilia Occidentale.

Come arrivare

In aereo più auto a noleggio prendendo come riferimento gli aeroporti di Palermo o Trapani. Noi abitiamo in provincia di Bergamo e, nonostante tutti gli aspetti negativi che possa darci in termini di rumore e qualità dell’aria, Orio al Serio e Ryanair sono una combo perfetta per i nostri viaggi.

Abbiamo acquistato il volo a/r su Palermo perché ci offriva orari adatti per goderci 5 intere giornate in terra siciliana, partendo alle 8 del primo giorno e decollando alle 22:30 dell’ultimo.

In tre, con 3 bagagli a mano (zaini) e un trolley in cappelliera, abbiamo speso Euro 688,55.

Per il noleggio dell’auto ci siamo affidati a Europcar acquistando il pacchetto assicurativo più completo disponibile. Meglio non affidarsi a noleggiatori secondari che noleggiano a prezzi stracciati. Ti consiglio di leggere il paragrafo “Aspetti negativi” verso la fine dell’articolo. In totale abbiamo speso Euro 388,00.

Un accorgimento: la macchina va riconsegnata con il pieno ma siamo stati subito avvisati che in prossimità dell’aeroporto di Palermo non ci sono distributori. Quindi valutare di rifornirsi qualche km prima dell’arrivo in aeroporto.

In auto o camper: si può optare di traghettare solo per l’ultimo tratto dello Stretto di Messina oppure di traghettare per un tragitto maggiore (da Genova, Livorno, Civitavecchia o Napoli).

La scelta di come arrivare in Sicilia dipende sostanzialmente dal tempo che si ha a disposizione.

Strade e Autostrade

Entro nel merito di situazione di strade autostrade siciliane nel paragrafo “Aspetti negativi” che trovi verso la fine dell’articolo.

Per quanto riguarda i pedaggi, invece, solo due tratte in questa regione sono a pagamento (Messina-Palermo e Messina-Catania), per il resto puoi viaggiare gratis.

In totale, per questo itinerario, abbiamo percorso circa 600 km e abbiamo speso 53 Euro per il carburante. La nostra Panda a noleggio ha consumato veramente poco.

Quando andare

Questo viaggio in Sicilia Occidentale lo abbiamo vissuto in pieno inverno e più precisamente dal 31 dicembre al 4 gennaio.

Ci aspettavamo temperature miti, ma non fino a 20 gradi di giorno. È vero, la sera una giacca era indispensabile ma di giorno abbiamo girato in maglietta e felpa leggera.

Un clima piacevolissimo e ottimo per la visita: non potevamo chiedere di meglio. Anzi, se in una delle nostre tappe avessi avuto il costume, sarei stata tentata di tuffarmi. Io, che sono una freddolosa cronica.

L’inverno, quindi, è una stagione da non sottovalutare per organizzare una piccola vacanza culturale in Sicilia.

L’unico aspetto “restrittivo” di un viaggio in inverno è che alcune attività di viaggio, come ad esempio escursioni in barca, sono sospese o ridotte.

Eviterei senza dubbio l’estate. Qualche anno prima eravamo stati a Menfi, vicino ad Agrigento, in un villaggio turistico e abbiamo vissuto le torride giornate di agosto: le visite di giorno erano impossibili. Avevamo partecipato a sole due escursioni, organizzate in orari serali. Ci eravamo ripromessi di tornare ed eccoci qui a raccontare questo itinerario.

Quanti giorni servono per visitare la Sicilia Occidentale

Come accennato nell’introduzione, i nostri 5 giorni sono stati molto intensi. Abbiamo visto tanto, ma con qualche giorno in più, avremmo potuto approfondire meglio qualche tappa.

Dipende da quanti giorni hai a disposizione e in quale periodo viaggi: se hai intenzioni di andarci in tarda primavera o inizio autunno, dovrai considerare anche qualche tappa in spiaggia per goderti il mare e il sole.

Escursioni e visite guidate

Per quanto riguarda le visite guidate che abbiamo prenotato noi, trovi i riferimenti nel racconto delle varie giornate di viaggio. In generale, comunque, ho prenotato tramite il sito di Coop Culture.

Io di solito mi affido a siti come GetYourGuide e Civitatis per consultare le attività che hanno in programma: si possono trovare free tour delle città oppure escursioni insolite o ingressi “salta coda”.

Non ne ho usufruito in questo viaggio perché molte attività erano sospese nei giorni festivi e perché non sono riuscita a far combaciare gli orari, visti i nostri spostamenti continui.

Non perdere l’occasione di concederti una o più visite guidate di approfondimento, che renderanno ancora più bello ed emozionante il tuo viaggio.

Free Tour di Civitatis

Civitatis, inoltre, propone dei Free Tour nelle principali città d’Italia e d’Europa. Nella sola Palermo ci sono ben tre alternative di questa visita guidata! Ma cosa è un Free Tour? È una classica visita guidata della città, senza ingressi, ma con una guida esperta che racconta la storia del luogo e dei principali punti di interesse.

Può essere interessante parteciparvi il primo giorno di arrivo per poter avere una infarinatura generale e per chiedere alla guida consigli su come muoversi, cosa vistare o dove mangiare.

È totalmente gratis? Quando si prenota non si paga nulla, poi in base al grado di soddisfazione si lascia un contributo (noi generalmente 10 Euro a persona).

Civitatis e GetYourGuide possono aiutarti ad organizzare la tua vacanza!

Vuoi vivere un viaggio in Sicilia Occidentale ma non vuoi cambiare alloggio ogni sera? Puoi decidere di stare più notti a Palermo, ad esempio, e farti accompagnare in escursioni guidate nei dintorni.

Allora cosa aspetti? Clicca sui link di affiliazione qui sotto, inserisci la tua destinazione nella barra di ricerca e scegli tra le molteplici attività proposte!

Guide cartacee e app gratuite:

Puoi approfondire le informazioni del tour acquistando la GUIDA “SICILIA” DI LONELY PLANET cliccando sul link di affiliazione. 

Altro strumento utilissimo è la app gratuita di Travel 365, scaricandola sul tuo smartphone. Troverai itinerari già pronti, informazioni generali, orari di apertura e molto altro.

Ciao a tutti! Sono Silvia, e con Il mio Primo Camper voglio condividere la mia passione per i viaggi su strada. Sul mio blog troverai itinerari dettagliati e consigli utili per vivere al meglio la vita in camper, perfetti per chi è alle prime armi o per chi cerca nuove avventure. Amo esplorare luoghi nascosti e aiutare altri camperisti a farlo in modo semplice e divertente. Resta connesso e unisciti alla community: mi trovi su Instagram e altri social come ilmioprimo.camper. Ci vediamo on the road! 

Itinerario Sicilia Occidentale: Giorno 1

Alle 6 del mattino eravamo al parcheggio di Orio al Serio, dove abbiamo lasciato la nostra auto per 5 giorni, pagando 30 Euro.

Con una decina di minuti di ritardo, alle 8.15 siamo decollati in direzione Palermo. Siamo atterrati in orario, alle 9.40.

Viaggiavamo molto agili con tre zaini e un piccolo trolley in cabina e in pochi minuti dallo sbarco eravamo già all’ufficio di Europcar per il ritiro della Panda che ci ha accompagnato in questo favolo viaggio.

Visita del Duomo di Monreale

In perfetto orario con la mia tabella di marcia, alle 10.30 eravamo già con il motore acceso in direzione MONREALE per la visita del DUOMO, patrimonio Unesco.

Monreale è un comune a pochissimi minuti in auto da Palermo e, insieme al capoluogo, è una meta importante per ammirare l’arte arabo-normanna in Sicilia.

Il Duomo di Monreale e la Cappella Palatina di Palermo fanno a gara per contendersi lo status di più bella chiesa con mosaici bizantini: io le ho viste entrambe e per me è stato impossibile incoronare una vincitrice. Entrambe presentano dettagli particolari che le rendono uniche e ineguagliabili.

Siamo arrivati a Monreale intorno alle 11 e abbiamo parcheggiato lungo la strada panoramica che raggiunge il centro del paese. Anche solo il panorama che si gode da qui vale il viaggio. Ma ci attendeva ancora il Duomo.

Come leggerai anche nel paragrafo “Aspetti negativi”, non mi è sempre stato facile trovare le informazioni sui luoghi turistici. Ad esempio, dal sito ufficiale non mi è stato chiaro se l’ingresso fosse a pagamento o meno.

Dubbio che mi è rimasto anche durante la fila alla biglietteria. Una volta arrivata alla cassa, mi è stato comunicato che il solo ingresso al Duomo è gratuito e libero dal biglietto (quindi avrei benissimo potuto evitare la fila).

A pagamento, invece, la visita del Chiostro, delle terrazze e del Museo Diocesano. Trovi i biglietti sul sito di Coop Culture o acquistandoli direttamente in loco.

Cosa dire del Duomo di Monreale? Sontuoso. Non aggiungo altro. Unica avvertenza: verifica gli orari dal sito ufficiale.

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Palermo in un giorno

La deviazione a Monreale ha ridotto il nostro tempo a disposizione per la visita di Palermo.

Prima delle 12 abbiamo parcheggiato l’auto lungo la strada retrostante la Cattedrale, in pienissimo centro. Era il 31 dicembre e il comune di Palermo aveva reso accessibile la zona a traffico limitato, senza pagamento del parcheggio.

Abbiamo pranzato con arancine, vista Cattedrale, e alle 12.30 eravamo all’ingresso del PALAZZO DEI NORMANNI, a pochi minuti a piedi da qui, per la visita del Palazzo e della CAPPELLA PALATINA.

Avevo acquistato il biglietto online tramite il sito ufficiale della Fondazione di Federico II, prenotando l’orario.

Abbiamo pagato 13 Euro ad adulto, Sara gratis, 6 Euro una videoguida e 3,50 Euro ad adulto per l’ingresso alla mostra temporanea Celebrating Picasso (con qualche opera minore del maestro), per un totale di Euro 39.

La visita comincia al primo piano, con la magnificenza della Cappella Palatina. Sono rimasta sbalordita dall’unicità del soffitto ligneo intarsiato a muqarnas, dei cassettoni che sembrano quasi a nido d’ape con note arabeggianti. Straordinario veramente. Ti invito a guardare il video e le foto.

Abbiamo proseguito la visita salendo ancora di un piano, verso gli appartamenti del Palazzo dei Normanni. Abbiamo passeggiato tra le varie stanze, rimanendo incantati dai richiami di arte araba e dai mosaici dorati, fino ad arrivare alla SALA DEI VENTI.

Una volta usciti dal Palazzo, ci siamo resi conto che la stanchezza accumulata dalle 5 del mattino stava cominciando a farsi sentire.

Nel piazzale antistante si trovano una miriade di Ape-taxi, una sorta di tuk tuk tunisini che accompagnano i turisti in giro per la città.

Il conducente del veicolo che ci ha avvicinato non ha dovuto insistere molto per convincerci a fare un giro con lui. Ok, ora ti dico il prezzo ma ti avviso che non è proprio economico: Euro 120 per un giro completo di un’ora e mezza.

Per noi è equivalso a 40 Euro a testa. Avremmo avuto le energie per affrontare tutto il giro a piedi, nonostante Palermo non sia enorme da visitare? Onestamente no. Avremmo avuto abbastanza tempo per visitare tutto? Ovviamente no, avendo meno di una giornata a disposizione. E il conducente ci ha fatto anche un po’ da cicerone tra le vie della città.

Partiamo sul nostro mezzo e il primo edificio che incontriamo è la Cattedrale, nella quale entreremo in seguito.

Proseguendo in viuzze strette e dissestate, arriviamo in un luogo che ci ha subito colpito e affascinato: il MERCATO DI BALLARO’. Qui il nostro autista ci ha lasciato un quarto d’ora a disposizione per addentrarci tra le colorate, profumate e rumorose bancarelle.

Prima di acquistare il tour, avevo fatto una richiesta al nostro accompagnatore: visitare la CHIESA DEL GESU’. Lui mi ha accontentato e il prezzo del biglietto d’ingresso è stato incluso nei 120 Euro.

La facciata quasi anonima nasconde al suo interno una chiesa riccamente decorata da una miriade di intarsi marmorei bianchi. Non si sa dove posare lo sguardo da tanta ricchezza di dettagli: dalle navate all’altare, non c’è nulla di trascurato o lasciato al caso.

Risaliamo per poco sulla nostra ape che ci lascia a passeggiare per PIAZZA BELLINI, con la chiesa “LA MARTORANA” e la CHIESA DI SAN CATALDO. Entrambe erano chiuse ma vale la pena di ammirarle anche dall’esterno per via delle loro particolarità architettoniche.

Giriamo l’angolo e arriviamo, sempre a piedi, in PIAZZA PRETORIA con la sua imponente FONTANA.

Ancora una manciata di passi e ci troviamo ai QUATTRO CANTI, il cuore della città vecchia, dove si incrociano le principali vie della città. La forma incurvata degli edifi crea una sorta di abbraccio nei confronti del turista, il tutto reso ancora più bello dalla luce del sole che illumina a turno una delle facciate.

Risaliamo a bordo del nostro mezzo di trasporto e ci dirigiamo vero la CHIESA DI SAN DOMENICO, purtroppo chiusa. Questa chiesa è molto importante per la città perché qui sono stati celebrati i funerali e custodisce le spoglie di Falcone.

Se Ballarò ci aveva lasciato di stucco, a VUCCIRIA siamo rimasti davvero senza parole. Il mercato è più piccolo del precedente ma, se possibile, ancora più caotico. Lo abbiamo attraversato direttamente a bordo della nostra Ape-taxi, mentre le persone pranzavano, rimanendo alquanto sbalorditi ma divertiti.

Ci siamo diretti poi verso il PORTO e qui siamo arrivati sotto l’edificio che ospita il MURALES DI FALCONE E BORSELLINO.

La tappa successiva non l’avremmo mai scoperta se non grazie a questo tour. Non ne avevo letto né trovato traccia su nessun sito o guida: il GIARDINO GARIBALDI.

Nel cuore del piccolo parco, gratuito, una scoperta inaspettata: un enorme FICUS MAGNOLIA che ci ha accolto con la sua imponenza.

Io, che non ho pollice verde, non avevo idea di cosa fosse ma quando mi ci sono trovata davanti, sono rimasta senza parole da questo esemplare che ha circa 200 anni. Questa varietà di pianta ha la particolarità di avere delle radici aeree che sembrano dei supporti per i giganteschi rami, creando un’immagine spettacolare.

Il nostro giro è quasi giunto al termine e il nostro autista, su nostra richiesta, ci lascia nuovamente a BALLARO’: volevamo vivere ancora per qualche minuto l’atmosfera di questo luogo suggestivo.

Inutile dirti che ti consiglio di guardare il video per non perderti il racconto ad immagini di questa particolare “gita in tuk tuk di Palermo”. Se hai a disposizione più tempo di quello che avevamo noi, puoi tranquillamente pensare di percorrere questo stesso itinerario a piedi.

Passeggiamo lungo le vie del centro e, in una decina di minuti con una pausa per una immancabile brioche con gelato, arriviamo alla CATTEDRALE DI PALERMO.

La sua facciata è ipnotica e ricchissima di particolari. L’interno è imponente ma spoglio. Entriamo e acquistiamo il biglietto “TETTI E TOMBE” per 7 Euro ad adulto.

Questo tour della Cattedrale permette di visitare le tombe dei re normanni e di salire sul tetto dell’edificio; ed è proprio questa seconda parte a cui noi siamo interessati.

Da qui sopra si possono ammirare da vicino la miriade di cupole decorate da tegole dipinte, la grande cupola e i campanili, assieme a tutti i loro decori e fronzoli, oltre che ad un panorama completo sull’intera città.

La Cattedrale, rispetto ad altri luoghi di interesse, ha orari più generosi: organizza la visita verso l’orario del tramonto, renderà il tutto ancora più magico.

La nostra Panda ci aspettava nella via retrostante e, in una decina di minuti, siamo arrivati al nostro hotel: IBIS STYLES PALERMO CRISTAL. Di questo alloggio, coì come dei successivi, te ne parlerò nel paragrafo “Dove alloggiare”.

Il tempo di lasciare i bagagli e di fare una doccia veloce che eravamo di nuovo in strada per goderci la città in versione notturna.

L’albergo non è molto distante dal TEATRO MASSIMO che quella sera era illuminato a festa.

Abbiamo cenato poco distante, all’aperto, grazie ad una serata mite e piacevole.

A due minuti a piedi dall’hotel si trova il TEATRO POLITEMA che quella notte, all’aperto, ospitava il concerto di Biagio Antonacci per salutare l’anno nuovo.

Noi eravamo distrutti e i festeggiamenti a Palermo non sono dei più sobri: abbiamo preferito tornare in hotel e riposarci.

Consigli per la visita: Come racconterò anche nel paragrafo “Aspetti negativi”, non è sempre stato facile trovare le informazioni di visita. Bisogna fare riferimento al sito ufficiale di ogni luogo e verificare bene gli orari di apertura (che nei giorni festivi o prefestivi potrebbero variare o ridursi).

Altri luoghi da visitare: Se avessimo avuto più tempo, avremmo potuto visitare anche il MUSEO ARCHEOLOGICO REGIONALE ANTONINO SALINAS, che abbiamo scoperto in seguito contiene i più importanti reperti greci di Selinunte, le CATACOMBE DEI CAPPUCCINI e il MUSEO DEI PUPI.

Itinerario Sicilia Occidentale: Giorno 2

È il primo giorno dell’anno ma noi la sera prima eravamo andati a letto presto. Quindi, dopo una abbondante colazione in hotel, verso le 8.30 siamo partiti in direzione Agrigento.

La seconda giornata prevede la visita della Valle dei Templi e della Scala dei Turchi, con arrivo a Sciacca in serata.

Consigli per visitare la Valla dei Templi

Eravamo mezz’ora in anticipo rispetto all’orario della visita guidata, quindi ci siamo fermati ad AGRIGENTO, per una breve pausa caffè.

L’impatto visivo è particolare: Agrigento è adagiata su una collina che guarda il mare ed è caratterizzata da una miriade di altissimi condomini che racchiudono il centro storico al suo interno.

Di primo impatto non si direbbe che la città sia “bella” ma è pulita e ordinata. Addentrandosi un po’, invece, si possono scoprire gli edifici interessanti.

Noi non avevamo molto tempo a disposizione, abbiamo visitato solo la CHIESA DI SAN DOMENICO e abbiamo bevuto un caffè accompagnato da degli ottimi dolci alla caffetteria di fianco.

Alle 11 eravamo nel parcheggio Saba Giunone (Euro 4,10 per 3 ore circa) ed eravamo pronti per la visita guidata della VALLE DEI TEMPLI che, udite udite, è aperta anche il primo giorno dell’anno!

I biglietti li avevo prenotati online prima di partire (proprio per essere sicura che il sito archeologico fosse aperto) sul sito di Coop Culture, pagandoli 15 Euro per adulto, Sara gratis.

Ti lascio il link per acquistare i tuoi biglietti per la Valle dei Templi, ma considera che c’è stato un aumento di 2 Euro rispetto a quanto da noi pagato.

Per quanto riguarda la visita guidata, anche quella l’avevamo prenotata in anticipo. Dal sito ufficiale della Valle dei Templi si può trovare il numero whatsapp con il quale mettersi in contatto con l’organizzazione e prenotare l’orario più consono.

Per la visita guidata, abbiamo speso Euro 20 a persona (compresa Sara), oltre al prezzo del biglietto.

Una delle due escursioni serali a cui avevamo partecipato qualche anno prima, quando ci trovavamo in vacanza in un villaggio a Menfi, era stata proprio questa alla Valle dei Templi.

Eravamo in pullman e il traffico intenso intorno alla zona archeologica ci ha fatto arrivare tardissimo: in mezz’ora, forse nemmeno, avevamo “visitato” i templi, ovviamente di corsa.

La visita guidata ci ha richiesto un po’ più di due ore e il percorso è facile e accessibile a tutti: dal Tempio di Era comincia la Via Sacra (una strada creata appositamente per i turisti) che conduce al Tempio della Concordia, al Tempio di Ercole e di Zeus.

Verso le 13.30 Michele, la nostra guida, ci ha salutato e abbiamo approfittato per pranzare nell’unico punto ristoro del sito archeologico, con vista sui Templi.

Consigli per visitare la Scala dei Turchi

Vicinissima alla Valle dei Templi, la SCALA DEI TURCHI è una meta imperdibile in un itinerario in Sicilia Occidentale.

È uno scenario unico: un’alta scogliera a gradoni bianchissima che abbraccia il mare cristallino. Era il primo giorno dell’anno e se avessimo avuto il costumo avremmo anche azzardato un bagno, data la temperatura piacevole dell’aria e dell’acqua. Mannaggia!

Serve un biglietto per visitare la Scala dei Turchi? Questa è una bella domanda. Avevo controllato il sito ufficiale prima della partenza (il sito del Comune di Realmonte) che mi rimandava al sito I-Ticket per l’acquisto.

In realtà, l’acquisto può avvenire solo la mattina del giorno stesso in cui si decide di andare a visitare (in caso di maltempo, ad esempio, non ci si può accedere). Ho quindi fatto la registrazione per essere pronta quella mattina stessa a compare subito i biglietti.

Appena salita in macchina, sorpresa: il sito non era più disponibile e, leggendo in internet, la delibera che stabiliva il pagamento arrivava solo fino al 31 dicembre.

La mattina, alla Valle dei Templi, avevo chiesto alla nostra guida ma anche lui non ha saputo rispondermi.

Speranzosi ci siamo diretti al luogo. Abbiamo seguito le indicazioni fino ad un piccolo parcheggio vicino alla spiaggia, in via Discesa Majata, e in pochi passi ci siamo ritrovati davanti allo spettacolo della scogliera bianca.

Avvicinandoci sempre di più, abbiamo però capito che la gente transitava attraverso un enorme buco nella recinzione. Sperando di non aver infranto nessuna regola, abbiamo seguito la massa e siamo andati a goderci lo spettacolo da vicino, anzi…da sopra.

La giornata era favolosa e il sole era ancora alto nel cielo. Ci siamo rimessi in macchina per andare a visitare anche la RISERVA NATURALE ORIENTATA DI TORRE SALSA, oasi del WWF.

Abbiamo impostato il navigatore che ci ha portato in prossimità di una strada sterrata completamente impraticabile. Abbiamo provato a proseguire per un tratto a piedi ma il sole stava calando e non siamo riusciti ad arrivare alla spiaggia.

Abbiamo capito in seguito che c’era un’altra strada, superando il Comune di Montallegro.

Alle 18 eravamo a SCIACCA, al parcheggio vicino alla scalinata che conduce alla piazza principale, PIAZZA SCANDALIATO e in pochi minuti a piedi siamo arrivati al B&B LE VIE DEL CENTRO (di cui ti parlerò nel paragrafo dedicato).

Itinerario Sicilia Occidentale: Giorno 3

La terza giornata vede come protagoniste Sciacca, Menfi e la Riserva Naturale della foce del Belice, Selinunte e l’arrivo a Trapani.

Ora ti racconto meglio nel dettaglio tutte queste tappe.

Sciacca in un giorno

Il titolo del paragrafo è molto generoso. Sciacca è una bella località, è molto piacevole passeggiare tra le vie del centro storico, ma purtroppo (a parte il Duomo) la maggior parte delle altre chiese ed edifici erano chiusi o non visitabili.

In un paio di ore abbiamo visitato le principiali viuzze ed abbiamo preso l’auto e abbiamo fatto un giro al porto e nella zona delle vecchie terme.

Abbiamo visto: il MUNICIPIO DI SCIACCA, il DUOMO DI SCIACCA, le numerose vetrine di negozi di ceramica del paese, PALAZZO STERIPINTO, la CHIESA DEL CARMINE e la sua “caotica” facciata, l’EX OSPEDALE SANTA MARGHERITA, la TORRE DEL PARDO, PORTA PALERMO, e poi in auto il PORTO e le TERME DI SCIACCA con il Grand Hotel (entrambi chiusi dal 2015 purtroppo).

Noi non ci siamo stati, ma se cerchi un punto panoramico su Sciacca e sul mare, ti consiglio di visitare il CASTELLO LUNA.

Erano le 11 e la visita al Parco archeologico di Selinunte era fissata per le 14.

Siamo saliti in auto e abbiamo esplorato il tratto di costa che ci divideva dalla meta successiva.

Nel nostro viaggio precedente eravamo stati in un villaggio turistico, LE DUNE RESORT (dove ci eravamo trovati davvero benissimo) a Menfi e abbiamo deciso di fare un salto in questa località. 

Siamo arrivati poi alla RISERVA NATURALE DELLA FOCE DEL FIUME BELICE. Sarebbe stato bello, se avessimo avuto più tempo, passeggiare sulla sabbia alla ricerca delle dune.

Consigli per visitare Selinunte

Un pranzo veloce e alle 14 eravamo pronti per la visita guidata al PARCO ARCHEOLOGICO DI SELINUNTE.

I biglietti li avevo presi online sul sito di Coop Culture pagando 10 Euro per adulto, Sara gratis.

Per quanto riguarda la visita guidata, avevo scritto una mail a TrapaniGo per richiederla e sono stata messa in contatto con la guida Valentina. Ci siamo accordati su whatsapp e il suo numero (che mi ha autorizzato a condividere) è 338 6263828.

Il costo della visita guidata è stato di Euro 110: purtroppo Valentina non è riuscita a trovare altre persone per poter dividere con altre persone il costo. Ma non volevamo rinunciare a questo tour, visto che Sara doveva fare una ricerca per la scuola. Il prezzo pagato da noi è puramente indicativo e potrebbe variare: la guida saprà indicarti la tariffa più idonea al momento della richiesta.

Il Parco Archeologico di Selinunte è uno dei più grandi del mediterraneo. Selinunte, infatti, era una delle colonie più grandi e popolose, nonché quella più occidentale della Magna Grecia.

Qui si può vedere ancora oggi la sovrapposizione della civiltà greca, testimoniata dai grandi e imponenti templi, e di quella cartaginese, testimoniata invece dai resti delle sobrie abitazioni.

La visita richiede all’incirca 3 ore perché il parco è molto esteso: dalla biglietteria si arriva velocemente alla collina orientale e poi, con una piacevole passeggiata collinare o salendo a bordo di un trenino a pagamento, si arriva all’Acropoli.

Sulla collina orientale, il TEMPIO E è stato ricostruito e, per la prima volta, abbiamo provato l’emozione di camminare all’interno di un edifico di questo tipo.

Sull’acropoli è affascinante la contrapposizione della magnificenza dei resti dei templi greci, tra i più grandi dell’antichità, e il minimalismo delle piccole ma affollatissime case cartaginesi.

Verso le 17 abbiamo salutato Valentina, consapevoli che senza di lei e il suo racconto il giro avrebbe perso gran parte del suo fascino.

Prima di cena, eccoci arrivati a TRAPANI al CENTRAL GALLERY ROOMS (del quale ti parlo nel paragrafo “Dove alloggiare”).

Siamo usciti per cena e abbiamo capito di essere arrivati in una piccola città, pulita e ordinata, ricchissima di tesori, tripudio di barocco, racchiusi in poche vie del centro.

Itinerario Sicilia Occidentale: Giorno 4

Un’altra giornata ricca di scoperte tra Trapani e le sue Saline ed Erice, che è stata una scoperta inaspettata.

 Trapani in un giorno

Se avrai guardato il video avrai notato la mia difficoltà nel riprendere Trapani: chiese e palazzi, infatti, si affacciano su strettissime vie.

Si concentra tutto in poche centinaia di metri, il che permette di muoversi agilmente a piedi per la città. Se, come noi, anche tu sceglierai un alloggio in centro, ti basterà meno di una giornata per la visita.

L’unico accorgimento è quello di controllare gli orari di apertura delle chiese, anche se poi nella realtà non sempre corrispondono al vero.

Ecco i principali luoghi che abbiamo toccato nel nostro giro a piedi di un paio di ore: a pochi metri dall’hotel si trova PALAZZO SENATORIO, con la PORTA OSCURA e la TORRE DELL’OROLOGIO, arrivando in pochi passi alla CHIESA DEL COLLEGIO DEI GESUITI (ingresso con offerta libera).

Nel video l’ho messa in questo ordine cronologico, ma in realtà questo luogo di culto apriva alle 10, quindi lo abbiamo visitato alla fine di tutto il tour a piedi.

Abbiamo proseguito verso la CATTEDRALE DI SAN LORENZO (ingresso libero) che colpisce subito per la sua particolare facciata e per l’eleganza degli interni.

Vicinissima la CHIESA DEL PURGATORIO che purtroppo, inspiegabilmente, era chiusa. Al suo interno sono custoditi i 20 Misteri, delle statue a grandezza naturale che raffigurano la Passione di Cristo.

Siamo sbucati poi verso il mare, su PIAZZA GARIBALDI, fino ad arrivare alla CASINA DELLE PALME, in stile liberty.

Riaddentrandoci nelle viuzze della città, siamo arrivati a PIAZZA SATURNO e abbiamo proseguito verso la CHIESA DI SAN PIETRO.

La chiesa è in decadenza ma conserva uno dei più importanti organi monumentali, che sembra in grado di riprodurre i suoni di moltissimi strumenti musicali, tra cui la voce umana.

Man mano ci si allontana dal centro, le eleganti vie con palazzi signorili lasciano il posto a condomini più squadrati e anonimi, ma la città mantiene le sue caratteristiche di ordine e pulizia.

Siamo arrivati fino ai GIARDINI DI VILLA MARGHERITA che sembrano il Central Park di Trapani.

Ritorniamo verso il centro dal lato opposto, percorrendo VIA GARIBALDI, che è la via dove si affaccia l’hotel.

Qui subito incontriamo PALAZZO D’ALI’ e il PALAZZO DELLE POSTE nel quale ti consiglio di entrare per ammirare i meravigliosi interni in stile liberty.

Tornati all’hotel, abbiamo recuperato l’auto e ci siamo diretti alla TORRE DI LIGNY, dove abbiamo passeggiato e ammirato Trapani da un’altra prospettiva.

Ripresa l’auto, ci siamo diretti in un luogo imperdibile a 15 minuti in auto da Trapani: le SALINE CULCASI e il MUSEO DEL SALE.

La salina è privata e gestita dalla famiglia Culcasi ed è inserita nel contesto della Riserva Naturale delle Saline di Trapani e Paceco, dove è possibile avvistare, oltre a grandi cumuli di sale, anche i fenicotteri rosa.

Appena arrivati, entriamo nel piccolo Museo del Sale (biglietto 5 Euro per gli adulti e 3 per i bambini). La visita comprende solo le due stanze del vecchio mulino ma si viene accompagnati da uno dei simpaticissimi gestori che spiega la produzione del sale, del lavoro degli uomini e pillole di vita siciliana: oltre ad imparare molto, si ride un sacco!

Finita la visita è possibile salire sul tetto del mulino e ammirare tutto il paesaggio circostante.

Usciti dal museo, ci siamo diretti al piccolo chiostro che vende prodotti a base di sale e abbiamo acquistato il fior di sale da portarci a casa.

Qui, abbiamo acquistato anche i biglietti per il tour a piedi delle saline (3 Euro gli adulti e 1 i bambini).

Tornando verso il centro città, ci siamo fermati al MUSEO REGIONALE AGOSTINO PEPOLI: non metto le indicazioni perché secondo me non vale la pena fermarsi. Solo qualche opera in corallo rosso (qualche gioiello e qualche presepio) e qualche ritrovamento dell’epoca greca.

Assolutamente meglio dedicare più tempo alla visita di ERICE. Lo sai che dalla periferia di Trapani è possibile raggiungere Erice con la funivia? Potrebbe essere un’ottima soluzione nei periodi di maggior affollamento.

Erice in un giorno

Trapani richiede meno di una giornata per la visita. Erice, invece, una giornata la richiede tutta e lo dico con il senno di poi.

Conoscevo Erice per essere famosa per il suo pazzesco panorama su Trapani da un lato e sul Monte Cofano dall’altro. Ma in realtà, ad Erice, c’è molto, molto di più.

Percorrendo i molti tornanti che separano il capoluogo dal paese, pian piano ci siamo trovati avvolti dalle nuvole. È da anni che non vedevamo una nebbia così neppure a Bergamo.

Abbiamo lasciato l’auto al Parcheggio di Porta Trapani, quasi deserto. Qui c’è un punto informazioni dove si può acquistare la ERICE CARD, al prezzo di Euro 15 per gli adulti, bambini gratis. Viene consegnato anche un comodo opuscolo con una breve spiegazione di ogni punto turistico. In alternativa, è possibile acquistare biglietti singoli.

L’abbiamo acquistata e abbiamo capito che le cose da vedere all’interno di questo borgo medievale erano davvero molte. Le chiese chiudevano perlopiù entro le 17, mentre alcuni musei erano aperti fino alle 20.

Abbiamo organizzato il tour di modo da poter vedere il più possibile e siamo riusciti a entrare nella maggior parte dei luoghi.

Iniziamo subito dal REAL DUOMO e dalla TORRE DI RE FEDERICO. Tra tutte le meraviglie contenute all’intero del Duomo, quello che mi ha colpito di più è stato il soffitto con le sue volte sapientemente decorate, mai viste prima: hai presente una trapunta arricchita da pizzi e merletti? Ecco, questa è la sensazione che ho avuto entrando, di essere avvolta non da un tetto in pietra ma da un morbido tessuto candido sopra le nostre teste. Stupefacente.

Siamo poi saliti sulla Torre di Re Federico, scalando 108 gradini. Da qui si gode di una vista meravigliosa su Trapani e sui tetti di Erice, in parte coperta dalla nebbia che si faceva sempre più fitta.

Non potevamo immaginare quante chiese potesse ospitare un paesino così piccolo. Abbiamo visitato la CHIESA DI SAN MARTINO e la sua Congrega, la CHIESA DI SAN PIETRO sede dell’ex monastero carmelitano che oggi custodisce i “segreti” delle monache, la CHIESA DI SAN GIULIANO con il suo pavimento decorato e le statue lignee raffiguranti la Passione.

Ci siamo diretti poi verso la TORRETTA PEPOLI e il CASTELLO DI VENERE, famosi soprattutto per il panorama a 360 gradi che purtroppo noi ci siamo persi perché ormai la nebbia aveva inghiottito quasi tutto. Abbiamo quindi deciso di non entrare.

Ci siamo diretti, quindi, verso il RESIDENCE SAN MARTINO e abbiamo preso possesso della nostra stanza.

Una doccia ed eravamo pronti per scoprire i luoghi compresi nella Erice Card che chiudevano alle 20.

In pochi minuti a piedi siamo giunti a PIAZZA DELLA LOGGIA, dove era presente un piccolo villaggio di Natale.

Durante il periodo natalizio, Erice diventa il Borgo dei Presepi e, disseminati un po’ qua e là nel paesino, ci sono una miriade di presepi da ammirare.

Passeggiando, siamo arrivati al MUSEO CORDICI dove sono custoditi reperti storici antichi e opere d’arte provenienti da Erice e dintorni. Nell’ultima sala del museo abbiamo assistito anche ad una proiezione sulla storia e sul territorio di questo piccolo comune medievale.

Presso Palazzo Sales si trova ERICE IN MINIATURA con il suo presepe meccanico, assolutamente da vedere.

Concludiamo la visita al CENTRO ETTORE MAJORANA, scoprendo con grande sorpresa che Erice è un importantissimo luogo di incontro per gli scienziati internazionali che si danno appuntamento qui per condividere le loro scoperte con i colleghi.

Appena al di fuori, un altro presepe meccanico che non sono riuscita a capire se facesse parte del precedente o se fosse un’attrazione a parte.

Non ho ancora citato un luogo famosissimo per Erice: la PASTICCERIA DI MARIA GRAMMATICO, ma te ne parlo nel paragrafo “Dove alloggiare”.

Itinerario Sicilia Occidentale: Giorno 5

È l’ultimo giorno in terra siciliana e il volo era previsto per le 22.30. Avevamo tutta la giornata a nostra disposizione.

Ci siamo svegliati con la stessa nebbia della sera precedente, purtroppo. Quindi abbiamo salutato Erice e ci siamo diretti alla meta successiva.

Nonostante la sfortuna del meteo, percorrendo la strada da Trapani a Erice e quella da Erice a Macari, abbiamo avuto modo di goderci i due panorami, anche se da posizione meno privilegiata.

La prima tappa della giornata è stata la spettacolare spiaggia di MACARI. Se sei un camperista ti consiglio di leggere il paragrafo “Sicilia Occidentale in camper”.

Dopo aver scattato un bel po’ di foto, ci siamo diretti a SAN VITO LO CAPO, dove abbiamo fatto una passeggiata sulla spiaggia di sabbia bianca e dove abbiamo acquistato il nostro pranzo al sacco per il trekking che avevamo in programma.

Trekking nella Riserva dello Zingaro

Verso le 11 siamo giunti al parcheggio dell’ingresso nord della RISERVA NATURALE ORIENTATA DELLO ZINGARO, la prima riserva naturale della Sicilia dove ammirare la flora e la fauna locali, oltre ad un panorama sbalorditivo.

Abbiamo acquistato il biglietto (5 Euro per gli adulti, bambini gratis) e abbiamo iniziato il sentiero che in 7 km raggiunge l’ingresso sud di Scopello.

Abbiamo seguito il Sentiero Costiero, il più facile tra quelli segnati sulla mappa che ci è stata consegnata.

Se intraprendi questo percorso d’estate, considera che c’è pochissima ombra e che il caldo sarà molto intenso. Portati molta acqua ma sicuramente avrai il privilegio di poter fermarti a fare il bagno tutte le volte che vuoi. Attenzione però al divieto di entrare con ombrelloni, sdraio o gonfiabili.

È un sentiero, quindi parti con scarpe da trekking o scarponcini, con molta acqua e cibo. È vietato l’ingresso dei cani.

Fin da subito capiamo di essere in un posto di straordinaria bellezza: calette e piccole spiagge bagnate da un mare turchese e cristallino.

Lungo il tragitto, oltre alle deviazioni per le calette, ci sono piccole deviazioni anche per piccoli musei o altri luoghi di interesse.

Abbiamo scelto CALA DELL’UZZO come punto di sosta per il nostro picnic, ma ogni caletta è un piccolo gioiello.

A mio parare il punto più affascinante di tutto il trekking nella Riserva dello Zingaro è la GROTTA PREISTORICA DELL’UZZO. Qui sembra davvero di essere in un luogo incontaminato rimasto fermo nel tempo. Non sembra nemmeno di essere in Italia ma in un posto lontano ed esotico.

Si arriva qui in una quarantina di minuti: se hai poco tempo a disposizione e sai che non riuscirai a percorrere l’intero sentiero a/r, ti consiglio di entrare dall’ingresso nord e di arrivare almeno fino a questo punto. Ma questo è un mio parere soggettivo.

Una volta arrivati qui, abbiamo preso una decisione: io ho proseguito fino all’ingresso sud di Scopello a piedi, Michele e Sara sono tornati all’auto e sono venuti a prendermi alla fine del trekking. Così facendo io ho potuto documentare l’intero percorso.

L’ingresso sud di Scopello è molto scenografico: si attraversa una lunga galleria (che doveva accogliere una strada per fortuna mai realizzata) e ci si trova davanti ad un panorama stupendo.

Il sentiero principale richiede almeno un paio d’ore di cammino ma, con le soste per foto e picnic, il tempo si allunga. Verifica gli orari di apertura che variano tra estate ed inverno.

Praticamente nello stesso tempo in cui io ho terminato il sentiero, Sara e Michele hanno fatto il giro in auto e mi hanno raggiunto.

Avevamo ancora qualche ora di tempo e ci siamo fermati in altri due punti della costa per fare gli ultimi saluti al mare. Ci siamo fermati per una passeggiata nel centro di CASTELLAMMARE DEL GOLFO che è un paesotto turistico con un grazioso porticciolo.

Purtroppo, essendo fuori stagione, era quasi tutto chiuso. Abbiamo proseguito per qualche minuto e ci siamo fermati alla SPIAGGIA PLAJA, per goderci l’ultimo tramonto sul mare.

Ormai si era fatta sera, abbiamo fatto il pieno alla nostra Panda e siamo giunti in aeroporto. Il nostro volo era fissato per le 22.30 ma siamo decollati con un paio d’ore di ritardo.

Dove alloggiare in Sicilia Occidentale

Ecco una breve descrizione delle strutture che abbiamo scelto per il nostro viaggio di 4 notti in Sicilia Occidentale.

I link che ho inserito di Booking.com sono link di affiliazione: per ogni prenotazione che verrà fatta tramite questi link, il blog guadagnerà una piccolissima percentuale.

Ci sono volute ore e ore per preparare l’articolo, il video e le foto ed ho condiviso con te tutta la mia esperienza: se vuoi ricompensare il blog per tutto questo lavoro, ti basterà prenotare da uno dei link qui sotto, anche se sceglierai un’altra struttura per il tuo soggiorno.

Nel video, trovi i Room-Tour di tutti gli alloggi.

  • Hotel a Palermo: La nostra scelta è stata l’IBIS STYLES PALERMO CRISTAL. Di solito, quando organizzo la visita delle grandi città, cerco se sono presenti strutture della catena Ibis, fin da quando eravamo giovanissimi. Ci siamo sempre trovati bene, dagli Ibis Budget più basici agli Ibis Styles di categoria più alta. Questo in particolare è un albergo a 4 stelle, nel cuore della città storica, a pochi minuti a piedi dal Teatro Massimo. La nostra stanza era un po’ datata ma pulita e con tutti i comfort. L’abbiamo scelta per il rapporto qualità/prezzo/posizione. Abbiamo pagato direttamente in struttura Euro 181, comprese colazione e tassa di soggiorno. È presente anche un ristorante per la cena. Non è incluso il parcheggio. Si possono trovare dei posti lungo la strada ma noi non ci sentivamo tranquilli perché era la notte di Capodanno e già dal primo pomeriggio erano stati sparati botti fortissimi. Abbiamo lasciato l’auto in un parcheggio sotterraneo privato, PARKING TUMMINELLO in Via Cerda 7, per 30 Euro. Non economico, ma considera che era la serata del concerto di Biagio Antonacci a pochi passi da lì.
  • Dove dormire a Sciacca: Se lo scopo del tuo viaggio a Sciacca è la visita del centro storico, ti consiglio assolutamente il B&B LE VIE DEL CENTRO.  Si trova in pieno centro, in una posizione ottima per la visita a piedi. Abbiamo lasciato l’auto, su indicazione del gestore, al parcheggio gratuito ai piedi della scalinata di Piazza Scandaliato e abbiamo raggiunto la struttura in pochissimi minuti a piedi. Non c’è reception, quindi ci si accorda direttamente con il gestore per l’orario di arrivo. Un ragazzo gentilissimo e molto disponibile che ci ha dato anche alcune indicazioni sui ristoranti e luoghi da visitare. La stanza che ci è stata assegnata è moderna e molto pulita, con affaccio sul vicolo di ingresso e, in lontananza, si vede il mare. All’ingresso, molte brochures, una macchinetta per il caffè e il bollitore, e un accesso al piccolo terrazzino comune con poltroncine. Si trova al primo piano, senza ascensore, ma con una bella scalinata in pietra. Per una notte abbiamo pagato la modica cifra di Euro 84, in tre, comprese colazione e tassa di soggiorno. La colazione è servita presso un bar vicino al Duomo.
  • Hotel a Trapani: L’alloggio di Trapani che ti sto per descrivere è una vera e propria chicca. Non abbiamo dormito in una stanza ma in un vero e proprio appartamento, un loft su due livelli, dotato di una moderna cucina e di due bagni. Siamo al CENTRAL GALLERY ROOMS, in uno storico ed elegante palazzo del centro, dotato di ascensore.  La struttura ha un doppio accesso: uno su Via Lungomare Dante Alighieri, dove abbiamo lasciato l’auto per 5 Euro (c’è il parchimetro ad ore), uno su Via Garibaldi che è una delle vie principali del centro storico di Trapani. Un appartamento vero e proprio con una stanza matrimoniale al piano superiore con il proprio bagno privato, un salottino con divano letto e con un terrazzino che guarda direttamente Via Garibaldi, una piccola ma funzionale cucina e un ulteriore bagno. Al piano terreno del palazzo si trova la reception e il bar dove viene servita la colazione. Per una notte, abbiamo pagato Euro 136, comprese colazione e tassa di soggiorno. Non farti scappare questa struttura se visiti Trapani: è comodissima per raggiungere tutti i luoghi turistici della città.
  • Dove dormire ad Erice: Anche quella che ti sto per descrivere ora è un’ottima struttura ma un po’ più cara rispetto alle precedenti. Nel pieno centro storico di Erice, abbiamo soggiornato al RESIDENCE SAN MARTINO, all’interno di un edificio medievale in pietra. Il centro storico è chiuso alle auto dei turisti ma è presente un servizio di navetta per i visitatori al costo di Euro 10, se la memoria non mi inganna. Noi abbiamo raggiunto la struttura a piedi in meno di 10 minuti, lasciando l’auto al parcheggio quasi deserto di Porta Trapani (parcheggio gratuito in quel periodo). Si oltrepassa un grande portone in legno e si viene accolti nella reception al piano terra. Ci è stata assegnata la stanza Lavanda affacciata al balconcino del primo piano. Si entra e si trova un salottino con divano letto, un tavolo e un piccolo ma organizzatissimo angolo cottura. Si passa poi alla stanza matrimoniale e al bagno. Minimal, elegante, pulito. Un’ottima struttura, pagata Euro 185 per una notte, compresa tassa di soggiorno e colazione. Apriamo un capitolo a parte per quanto riguarda la colazione. La struttura è convenzionata con la PASTICCERIA DI MARIA GRAMMATICO, una vera e propria star di Erice. La gestrice del residence ci ha detto che arrivano persone persino dall’Australia per assaggiare i suoi mitici dolci. E noi potevamo esimerci? Ma assolutamente no! La pasticceria è un po’ datata ma i dolci sono fenomenali. In particolar modo la genovese, una frolla ripiena di una delicatissima crema al limone. Giuro, mi sta venendo l’acquolina mentre scrivo. Amici che ci erano già stati ci hanno riferito che la pasticceria ha anche una terrazza panoramica sul panorama circostante. Come avrai letto, la nebbia ci ha negato questa poesia.
  • Dormire nella Riserva dello Zingaro: Questo alloggio non l’ho provato in prima persona ma l’ho scoperto facendo il trekking nella Riserva dello Zingaro. Ho incontrato dei ragazzi che accedevano alla riserva in prossimità dell’orario di chiusura, con dei grossi zaini, e la questione mi ha incuriosito. Sono andata ad approfondire e su Booking.com ho trovato il RUSTICO ZINGARO. Non essendoci stata, ti rimando al sito per leggere la descrizione. Ma avendo visitato la Riserva dello Zingaro ti posso dire: che emozione dev’essere svegliarsi la mattina davanti ad un panorama così? Mi viene la pelle d’oca solo a pensarci. Per raggiungerlo ti consiglio di entrare dall’ingresso sud, che è il più vicino.

Itinerario in Sicilia Occidentale: Aspetti negativi

Ho racchiuso brevemente gli aspetti negativi del nostro viaggio in Sicilia in Reel su Instagram. Quindi non voglio trattenerti oltre, clicca qui sopra e scoprili dal video!

Chiedo scusa in anticipo agli amici siciliani, ma io cerco di essere sempre onesta nei racconti, anche narrando gli aspetti un po’ più critici delle località.

Altri luoghi da visitare in Sicilia Occidentale

Le nostre tappe sono solo alcune delle tappe che puoi scegliere per il tuo itinerario. Ci sono moltissime altre località e destinazioni che puoi tenere in considerazione, in base al tempo che avrai a disposizione.

Ti cito qualche esempio di altre zone turistiche che avevo adocchiato ma che in 5 giorni non siamo riusciti a vedere:

  • Zona di Palermo: Fuori dal centro storico di Palermo, si possono vistare alcuni palazzi o ville di importante interesse culturale: la PALAZZINA CINESE, il CASTELLO DELLA ZISA con il suo giardino e VILLA MALFITANO. – Nei dintorni di Palermo ma al di fuori del capoluogo cito MONDELLO, la elegante località di villeggiatura dei palermitani, edificata un centinaio di anni fa con importanti esempi di stile liberty, e CEFALU’, imperdibile per la sua spiaggia e per le architetture in stile arabo-normanno, anche se per raggiungerla bisogna spostarsi verso il centro della costa tirrenica.
  • Zona di Agrigento: Oltre ad approfondire meglio il centro storico di Agrigento che noi abbiamo solo sfiorato, puoi tenere in considerazione la visita di FAVARA e il suo FARM CULTURAL, una galleria d’arte e un centro culturale indipendente che ha portato la street art per le vie del paese (o perlomeno questo mi sembra sbirciando le immagini di Google). – Avendo sbagliato strada, non siamo riusciti a raggiungere la RISERVA NATURALE DI TORRE SALSA. È un’oasi naturale del WWF dove poter trovare sentieri con vista panoramica e luogo di nidificazione della tartaruga caretta caretta.
  • Zona di Trapani: Il punto di accesso sud della Riserva dello Zingaro è SCOPELLO, un altro borgo incantevole borgo e la sua TONNARA: la sua funzione originaria oggi è in disuso e il luogo ospita un museo. – Nell’entroterra, località importante da citare è SEGESTA e il suo parco archeologico con i resti della civiltà degli Elimi, un antico popolo che abitava questi territori. – In primavera ed estate puoi pensare di dedicare una giornata a FAVIGNANA, la più grande isola delle Egadi, raggiungibile in aliscafo o traghetto da Trapani. – Finisco citando due borghi meritevoli di visita in provincia di Trapani: MARSALA e MAZARA DEL VALLO. Quest’ultimo l’avevamo visitato nella nostra precedente vacanza in Sicilia, rimanendoci una sola serata e assaggiando la miglior granita mai mangiata in vita mia. – Siamo ancora in provincia di Trapani ma siamo nel cuore del triangolo immaginario che abbiamo percorso con questo itinerario: CRETTO DI BURRI nasce in seguito al disastroso terremoto del Belice, quando Gibellina vecchia fu rasa al suolo. Anni dopo, il maestro Burri ha creato uno dei rari esempi di land art in Italia. L’opera è come se fosse un grande sarcofago in cimento della città: i ruderi degli edifici sono stati ricoperti, lasciano la topografia del paese con strade e vicoli percorribili a piedi.

Sicilia Occidentale in camper

L’occhio della camperista ormai è parte integrante di me, anche se non viaggiamo in camper.

Se stai pensando di organizzare un tour in camper della Sicilia Occidentale, puoi leggere questo paragrafo con i miei consigli in ordine di località visitate:

  • Palermo in camper: non ho avuto modo di vedere campeggi o aree sosta; quindi, ti lascio direttamente il link al sito di CamperOnLine in modo da valutare tu in base alle recensioni dove sostare. In linea di massima, le zone portuali sono accessibili ai camper.
  • Valle dei Templi in camper: la nostra guida ci ha avvisato della presenza di un parcheggio dedicato ai camper, in Porta V, Via Caduti di Marzabotto, l’ingresso opposto rispetto a dove abbiamo parcheggiato in auto. Trovi il link cliccando qui.
  • Scala dei Turchi in camper: transitando abbiamo visto la presenza di un’area sosta camper a pochi minuti a piedi dalla Scala dei Turchi: Parking Scala dei Turchi (L. Michelangelo).
  • Sciacca in camper: abbiamo visto il parcheggio camper al porto, su asfalto e senza ombra ma molto grande.
  • Selinunte in camper: nel parcheggio del parco archeologico abbiamo visto sostare parecchi camper. Era bassa stagione però, non so come possa essere l’affollamento nei periodi più intensi.
  • Trapani in camper: non ho avuto modo di vedere campeggi o aree sosta, quindi ti lascio direttamente il link al sito di CamperOnLine in modo da valutare tu in base alle recensioni dove sostare. In linea di massima, le zone portuali sono accessibili ai camper.
  • Erice in camper: salendo i tornanti che portano ad Erice, abbiamo notato molti camper in sosta negli spiazzi di fianco alla strada. Ricordo che era bassa stagione. È comunque presente un parcheggio per camper in Viale Porta Spada. Oppure puoi valutare l’alternativa di parcheggiare al parcheggio della funivia a Trapani e salire al borgo con quella.
  • Macari in camper: questa è una chicca che terremo presente se mai io e Michele da pensionati vorremo svernare in Sicilia. La spiaggia di Macari è immensa e abbiamo visto parecchi camper, soprattutto di austrici, in sosta libera a ridosso della spiaggia. In estate non so quanto sia tollerata.
  • Riserva dello Zingaro in camper: ricordandoti che eravamo in bassa stagione, abbiamo visto diversi camper arrivare abbastanza agilmente al parcheggio dell’ingresso nord. I posti per parcheggiare, però, non sono moltissimi.

Ribadisco che eravamo in inverno e la presenza di camper (e di turisti in generale) non era massiccia. Ciò che è tollerato in questa stagione, potrebbe non esserlo in estate.

Attenzione al caldo intenso dei mesi estivi: le zone ombreggiate sono necessarie.

Conclusioni

Ho scritto più di ottomila parole e ti ho raccontato tutto, ma proprio tutto, quello che ho imparato dal nostro viaggio in Sicilia Occidentale.

Spero che queste informazioni possano esserti utili per organizzare il tuo viaggio.

E ricorda: se vuoi sostenere il mio lungo “lavoro” di preparazione di questo articolo, puoi prenotare i tuoi alloggia dai link affiliati qui sopra. A te non cambia nulla ma Booking mi riconoscerà una piccola percentuale sulla tua prenotazione.

L’ultimo giorno di questo viaggio è stato malinconico: l’ospitalità dei siciliani, la cucina, il sole, il mare e una temperatura  – che noi bergamaschi ci scordiamo fino ad aprile – non li volevamo proprio abbandonare.

Ma siamo tornati a casa con una consapevolezza: abbiamo ancora mezza Sicilia che ci attende a scoprirla e speriamo di poterlo farlo al più presto! Anche se ti spoilero che a Catania e sull’Etna ci siamo già stati.

Sei hai dubbi o domande oppure se vuoi condividere la tua esperienza, lasciami un commento, lo leggerò molto volentieri.

Attenzione:

Tutte le informazioni inserite nell’articolo vanno verificate prima di pianificare il proprio itinerario: costi, orari e riferimenti vari potrebbero variare nel tempo. Nussuna responsabilità può essere imputata al blog “Il mio primo camper” per informazioni inesatte o variate.

Ti consiglio di leggere l’itinerario per tutte le informazioni dettagliate su ogni località.

Bambini:

I ritmi di questo itinerario sono stati molto alti. Sara è abituata a viaggiare e a camminare molto.

Per i bambini in età scolare, sono molto interessanti le visite guidate ai siti archeologici che permettono di ripassare i concetti studiati a scuola.

Idee per weekend o viaggi in camper? Clicca e vai alla cartina interattiva! Scegli la tua destinazione e buona lettura!

Se vuoi maggiori informazioni, scrivimi dei commenti, sarò felice di risponderti!

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2 Commenti

  1. Stefania

    Un articolo veramente esaustivo, curato nei minimi dettagli.

    Rispondi
    • Silvia V.

      Ti ringrazio tantissimo per aver lasciato il tuo commento!!! Un abbraccio!

      Rispondi

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