Dormire in rifugio in alta quota: un’esperienza unica che non avevamo mai provato prima. Dormire in rifugio in alta quota davanti alla Presolana: un’esperienza mistica e spirituale. Dormire in rifugio con i bambini: che avventura! Un modo diverso di vivere la montagna, soprattutto le nostre vette bergamasche, che ben conosciamo.
ATTENZIONE: Prima di leggere, ti informo che lo Chalet dell’Aquila sta cambiando spesso gestione in questi ultimi anni. Se sei interessato a dormire qui, contatta la struttura in tempo per sapere come si comportano con i pernottamenti!
L’idea in realtà ci è stata proposta da una coppia di amici che avevano già vissuto diverse volte questa esperienza. Io in un primo momento, non ho accettato la proposta a scatola chiusa, mi spaventava il fatto di dover dividere la camera con degli sconosciuti (in diversi rifugi infatti gli stanzoni in cui si dorme posso arrivare anche a 10/15 posti letto).
Cercando in internet ho trovato lo Chalet dell’Aquila a Colere che proponeva delle stanze più piccole, massimo da 8 posti letto, per noi perfette visto che ce ne sarebbero serviti 7 (più Benny). Abbiamo chiamato con non troppo preavviso, ma siamo riusciti a prenotare una stanza (con bagno privato, altra cosa non scontata in molti rifugi).
Giorno 1:
Partenza alle 11 da casa (non siamo partiti troppo presto visto che avevamo la camminata solo dell’andata) e arrivo alle 13 a Colere (causa traffico intenso).
Abbiamo lasciato la macchina al parcheggio della seggiovia Colere Ski Area. L’impianto di risalita è in funzione dalle 8 alle 17 nel periodo estivo (verificare sempre gli orari), chiudendo per pausa pranzo dalle 12.30 alle 13.30.
Abbiamo così atteso la riapertura delle casse per poter salire in quota. Abbiamo acquistato il biglietto per la prima tratta, da Carbonera a Polzone a quota 1550 m (Euro 25, Benny gratis). La seggiovia è costituita anche dal secondo troncone da Polzone a Cima Bianca (fin quasi allo Chalet dell’Aquila) ma nella stagione estiva non sempre è aperta.
Comunque il nostro intento era quello di farci una bella camminata per conquistarci il rifugio, a circa 2200 m.
Già dall’impianto di risalita si può ammirare la maestosità della Presolana, ma il sentiero, seppur faticoso, ci ha regalato uno spettacolo unico e inaspettato.
Una volta scesi dalla seggiovia, abbiamo mangiato i panini che ci eravamo portati da casa e abbiamo cominciato la nostra “scalata”, seguendo il sentiero n. 403, in direzione RIFUGIO ALBANI (ci sono diversi sentieri da seguire per salire in quota, noi abbiamo chiesto al gestore della seggiovia che ci ha indicato il più adatto ai bambini, consiglio di chiedere).
La salita è impegnativa e lascia poca tregua ma il sentiero non è mai pericoloso. I nostri bambini l’hanno percorso agevolmente e in meno di due ore siamo arrivati alla tappa intermedia del nostro cammino, il RIFUGIO ALBANI.
Qui ci siamo fermati a goderci una birra rinfrescante e a fare foto da una piccola terrazza panoramica in legno.
Siamo ripartiti poi per conquistare la nostra meta. Anche qui la salita non è stata clemente, ma sapere di essere quasi arrivati mi rincuorava. I bambini, instancabili, hanno fatto a gara a chi sarebbe arrivato per primo: ma dove la prendono tutta questa energia!?!?
Dopo un’altra ora di cammino, eccolo lì, lo CHALET DELL’AQUILA, che ci aspettava nel silenzio e nella quiete della montagna, a quasi 2200 m. Che soddisfazione incredibile!
I gestori del rifugio sono marito e moglie di origine laziale, simpaticissimi. Ci hanno subito dato la nostra stanza con una vista celestiale sulla Regina delle Orobie. Verso le 19.30 ci hanno servito la cena e la serata è stata animata da un gruppo di ragazzi che avevano organizzato un addio al celibato. Qualche canto e molte risate…dopo un periodo difficile come quello dell’ultimo anno, è stata una ventata di leggerezza.
E che dire: il tramonto in quota, con la Presolana che si spegneva piano piano è stata un’emozione indescrivibile.
Giorno 2:
La mattina alle 6, a parte i bambini, eravamo svegli per goderci ogni singolo istante della montagna.
A turno, a coppie, abbiamo fatto una mezz’ora di camminata verso la CIMA FERRANTE.
E qui un’altra emozione: caprioli e stambecchi che facevano la loro prima corsa del mattino.
E poi una tazza di cappuccino da sola ai tavolini esterni del rifugio. Penso che un’esperienza del genere sia difficile da ripetere: un’esperienza mistica e spirituale! Il vento, il silenzio, gli uccelli che svolazzano intorno, le valli ai nostri piedi, sentirsi davvero in cima al mondo pur sentendosi insignificanti di fronte a tanta grandiosità!
Dopo colazione, abbiamo cominciato la discesa, non dallo stesso sentiero dell’andata ma dalla mulattiera sull’altro versante (il gestore ci ha dato tutte le indicazioni, e, su richiesta, può accompagnare in jeep fino alla seggiovia).
Pernottamento, cena e consumazioni varie: Euro 205.
Dormire in rifugio, cosa serve?:
Il Rifugio Chalet dell’Aquila è uno dei pochi rifugi con pernottamento che mette a disposizione le lenzuola e le salviette in bagno. Non è una cosa scontata, infatti in certe strutture bisogna portarsi tutto, compreso il sacco a pelo.
Quindi cosa abbiamo messo nello zaino per dormire in rifugio? Non moltissime cose perché bisogna portarsi tutto nello zaino e quindi meglio non appesantirsi troppo: un cambio completo comprensivo di tuta (che vale anche da pigiama), ciabatte, spazzolino, dentifricio, spazzola e sapone, un caricabatterie per il cellulare, e una piccolissima farmacia.
Senza tralasciare tutto l’occorrente per un trekking in montagna, come per esempio i k-way!
Sei pronto a preparare lo zaino e a vivere questa avventura?
Per altri trekking, ecco il nostro diario di Schilpario.
Attenzione:
La salita in tutto è durata 3 ore e non lascia tregua in alcuni tratti. Bisogna essere un minimo allenati e attrezzati con scarponi e attrezzatura da montagna. – Ci sono diversi sentieri con cui salire al rifugio: chiedere consiglio al gestore della seggiovia. Su richiesta, il gestore dello Chalet può anche trasportare i visitatori in jeep. – In questo rifugio si può dormire con il cane in stanza.
Bambini:
I nostri bambini sono dei gran camminatori e in compagnia hanno camminato senza troppo lamentarsi. Non ci sono pericoli ma la salita è durata 3 ore. Al Rifugio Albani abbiamo ritirato il libro dei rifugi della Lombardia per raccogliere i timbri di ogni rifugio raggiunto. L’abbiamo sempre nello zaino!
Questo è il nostro racconto di una notte al rifugio: se ti è piaciuto o se hai dubbi o domande non esitare a scrivermi nei commenti!
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