Mulino Gervasoni a Roncobello, Val Bremabana
Sei alla ricerca di dove vedere dei mulini antichi? Cerchi un trekking in Val Brembana? Idee di cosa vedere in Val Brembana con i bambini? Leggi il nostro racconto di una giornata in Val Bremaba, tra trekking e storia, alla scoperta del Mulino Gervasoni.
Leggendo una pagina dei social, mi sono imbattuta nelle Giornate di Primavera del Fai, il 15 e il 16 maggio. Non avevamo mai partecipato all’iniziativa ma, incuriosita, sono andata sul sito ufficiale del Fondo Ambiente Italiano e ho cercato i luoghi aperti nella provincia di Bergamo. Mi ha subito incuriosito questo mulino, il Mulino Gervasoni, in Val Brembana di cui non avevo mai sentito parlare. Ho quindi prenotato i biglietti dal sito, pagando 5 Euro a persona.
Nonostante la Val Brembana, tra tutte le valli bergamasche, non è la mia preferita per via della sua conformazione angusta e impervia, devo comunque ammettere che regala degli scorci, dei paesini e dei panorami molto belli.
Siamo partiti alle 8.15 da casa e siamo arrivati verso le 9.30 circa a RONCOBELLO. Lungo il tragitto, senza scendere dalla macchina, abbiamo attraversato SAN PELLEGRINO TERME, famoso per il Grand Hotel in stile liberty e le terme.
Visto che l’appuntamento al mulino era fissato per le 11.30, abbiamo deciso di fare una passeggiata. Dopo aver parcheggiato alla Chiesa Parrocchiale di Roncobello, ci siamo diretti verso la proloco (proprio ai piedi della scalinata della chiesa) e da qui abbiamo imboccato il sentiero per Bacino, insieme al nostro Benny. La destinazione finale, che abbiamo raggiunto in meno di 40 minuti con un sentiero molto semplice, è la CASA DEL BACINO, una piccola, molto piccola, centrale elettrica dell’Enel. Da qui, abbiamo preso poi il sentiero per Baresi, che ci ha condotto al mulino. Devo dire che il sentiero in alcuni tratti è abbastanza ripido e, visto la pioggia dei giorni precedenti, era anche scivoloso. Comunque in una quarantina di minuti, siamo arrivati a destinazione. L’ultimo tratto è su strada, senza indicazioni precise, ma basta chiedere informazioni ai residenti e ci si arriva facilmente.
Il mulino è raggiungibile anche in macchina, percorrendo i tornanti che portano a Roncobello si può vedere la deviazione ben indicata. Si lascia la macchina in un piccolo parcheggio e in poche decine di metri si è arrivati.
Il MULINO GERVASONI, che prende il nome dalla famiglia proprietaria prima che il bene diventasse del FAI, è un antico mulino del XVII secolo: la prima data ufficiale è incisa su una trave all’interno del mulino stesso, anno 1672. Molto importante per l’economia povera e rurale della valle, era destinato, a seconda delle stagioni, alla macina dei cereali o come torchio delle noci, grazie al quale si estraeva il pregiatissimo olio, merce di scambi commerciali.
Una volontaria ci ha accompagnato nella visita, di circa mezzora, spiegandoci la storia e la morfologia della valle, la VALSECCA, che prende il nome dal torrente. Al contrario del nome stesso, il torrente era molto ricco di acqua in passato, prima che l’Enel la sfruttasse per produrre elettricità, e ancora oggi con i temporali si riempie e può creare dei danni. Siamo passati poi al funzionamento del mulino: grazie ad un piccolo canale artificiale del torrente, l’acqua viene convogliata verso le pale del mulino stesso. È stato emozionante quando la signora ha messo in funzione la ruota originaria! Siamo poi entrati all’interno della struttura, non prima di aver ammirato l’antico affresco sopra la porta, dove ci è stato spiegato come la ruota veniva messa in moto e come funzionavano la macina e il frantoio.
Dopo la visita, pranzo al RIFUGIO VALLE DEL DRAGO, raggiungibile in macchina. Pranzo ottimo.
Gita molto bella ed interessante, anche e soprattutto per i bambini.
Un’esperienza davvero unica: io amo visitare i luoghi dove si può ancora toccare il passato con mano e quasi riuscire a rivivere suoni, sensazioni ed emozioni di una storia che così lontana non sembra!
Ecco il link al sito del Fai, alla pagina del Mulino Gervasoni.
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