Grecia in camper: un viaggio epico!
Si lo so, come introduzione non è un granché…diciamo che ho voluto mettere un aggancio facile facile.
In realtà, però, lo penso veramente. In pochi, pochissimi, viaggi ho vissuto delle emozioni così forti come in questo viaggio: Grecia in camper.
Lo sappiamo tutti che la Grecia è una terra ricca di storia, quello che non mi aspettavo è di vedere tanti posti con caratteristiche diverse tra loro, ma ognuno con la propria particolarità.
Questo non vuol dire criticare la nostra amata Italia, che rimane il paese più bello al mondo, ma conoscere la cultura dalla quale siamo nati, è stato meraviglioso.
Perché è vero che i Romani hanno fondato il più grande impero su terra continentale ma è anche vero che la maggior parte delle conoscenze artistiche, filosofiche, matematiche sono state esportate proprio dalla Grecia.
Come ci ha detto la nostra guida Melina ad Olympia: “LA GRECIA E’ IL CERTIFICATO DI NASCITA DELL’EUROPA”.
Consiglio per la lettura: è un articolo molto molto lungo, se puoi, ti consiglio di visionarlo su pc o su tablet, sul telefono risulta infinito.
Itinerario Grecia in camper in 16 giorni:
- Itinerario in breve
- Premessa
- Cosa non troverai in questo articolo
- Due giorni in Italia: Perugia e Assisi
- Giorno 1
- Giorno 2
- Video Camping Vrachos
- Video Meteore
- Giorno 3
- Video Delphi
- Giorno 4
- Video Atene
- Giorno 5
- Video Gythion Bay Camping
- Giorno 6-13
- Video escursioni Peloponneso
- Video Elafonissos
- Giorno 14
- Video Olympia
- Giorno 15
- Giorno 16
- Se hai più di 16 giorni
- Come organizzare un viaggio in Grecia
- Camping on board
- Accessori camper indispensabili
CONSIGLIATI DA NOI
Utilissima guida per organizzare l’itinerario e le visite della tua vacanza in Grecia. Fondamentale durante le visite in cui non siamo riusciti a trovare una guida italiana. Strutturata molto bene, di facile consultazione e esaustiva.
Itinerario in breve
Già lo so: sarò molto prolissa. Questo viaggio mi è piaciuto così tanto che voglio raccontartelo nei minimi dettagli.
Se però hai poco tempo per leggere oppure vuoi semplicemente un’infarinatura su ciò che abbiamo fatto, ecco una mini guida della Grecia in camper, vista da noi:
GIORNO 1: partenza con traghetto da Ancona alle 16,30
GIORNO 2: arrivo a Igoumenitsa alle 9,30 del mattino seguente. Direzione Meteore e visita delle stesse
GIORNO 3: direzione Delphi con visita del sito archeologico e del museo
GIORNO 4: arrivo ad Atene. Pomeriggio dedicato alla scoperta del mitico Partenone, dell’Acropoli e del museo archeologico. La pelle d’oca dalla meraviglia
GIORNO 5: Canale di Corinto e arrivo a Gythio, al Gythion Bay Camping
GIORNO 6-13: Giorni dedicati al relax al camping. Per tre giorni noleggio di un’auto per scoprire la spiaggia di Kotronas, per andare in una spiaggia caraibica (Elafonissos) e per visitare la cittadina bizantina di Mystras
GIORNO 14: Olympia, la rivelazione della vacanza. Il suo sito archeologico è in costante miglioramento ma sorprendono soprattutto i resti archeologici contenuti nel museo, quasi intatti. Sosta per la notte a Ionion Beach.
GIORNO 15: ore 14,30 imbarco a Patrasso
GIORNO 16: ore 14 arrivo in Italia
Premessa: il nostro diario di viaggio della Grecia in camper
Quando ho cominciato a mettere in ordine le prime idee per l’itinerario in Grecia in camper, ho capito che i primi giorni sarebbero stati un gioco di incastri e sicuramente poco rilassanti. Ne eravamo consapevoli, ma come potrai leggere in seguito, non sono andati poi così male.
Prima di partire avevo letto molti blog e molti commenti sui social in cui si diceva come fosse assurdo pensare di organizzare un itinerario in questo Paese avendo a disposizione solo due settimane. Figuriamoci noi che in realtà avevamo 12 giorni effettivi su terra greca, senza considerare il viaggio.
Mi sono però detta che, così come avevo sempre organizzato tutti i nostri percorsi, non dovevo lasciarmi scoraggiare da ciò che leggevo, ma dovevo predisporre il tutto in modo ordinato e razionale.
Così, io e Michele, non molti giorni prima di partire, avevamo ricontrollato le strade e i chilometri, decidendo di contattare i campeggi per prenotare. In realtà il campeggio che ci ha fatto pagare l’anticipo e quindi confermato il posto, è stato solo uno. Tutti gli altri ci hanno detto che non era necessario.
Con il senno di poi, posso dire che siamo riusciti ad arrivare a tutte le tappe prefissate senza troppi problemi, anche grazie al fatto che tutti gli orari sono stati rispettati.
Il traghetto dell’andata è stato puntualissimo, anzi è attraccato con una quindicina di minuti di anticipo, e non abbiamo mai trovato rallentamenti su strado o autostrade.
Nonostante sia stato uno dei viaggi più belli che abbiamo fatto, è stato sicuramente uno dei più faticosi da organizzare. Abbiamo incontrato molte difficoltà di pianificazione soprattutto perché abbiamo fatto molta fatica a trovare le informazioni che ci servivano.
Ed è per questo motivo che ho deciso di scrivere un altro articolo su questo tour, un articolo che raccogliesse tutti i consigli e le cose che abbiamo imparato dal nostro viaggio itinerante in Grecia.
Per leggere tutti i nostri consigli per un viaggio in Grecia in camper senza pensieri, clicca qui.
Grecia in camper: Cosa non troverai in questo articolo
La storia dell’arte è un mondo complesso e ricco di sfaccettature. Se uniamo alla storia dell’arte anche la storia greca con i suoi miti, le sue leggende, si potrebbe raccontare per giorni interi.
Non sono una guida turistica ma solo una grande appassionata, quindi citerò solo i nomi dei luoghi in cui siamo stati e alcuni dettagli. La cosa più bella che si può fare è farsi accompagnare dalle guide ufficiali (prenotandole in anticipo).
È costoso certo, ma le guide sono figure professionali che “vendono” le loro conoscenze. E i racconti che ti faranno, ti porteranno in mondi e luoghi lontani, a scoprire emozioni, paure, vissuti di uomini di moltissimi anni fa, ma che non sono poi così diversi dai nostri.
Grecia in camper: Giorno 1
Il giorno dell’imbarco per la Grecia è finalmente giunto. L’orario di partenza del traghetto era previsto per le 16.30 e il check-in era consigliato due ore prima.
Abbiamo trascorso la mattinata in modo molto tranquillo, in un centro commerciale a poca distanza dal porto di Ancona, per gli ultimi acquisti prima della traversata.
Alle 15 circa eravamo in coda per accedere al traghetto e prima delle 16 eravamo imbarcati per la nostra prima esperienza di CAMPING ON BOARD.
Alle 16.30 in punto il traghetto della compagnia ANEK LINES è partito dal porto di Ancona.
Grecia in camper: Giorno 2
Alle 9.30 eravamo già in strada per raggiungere la nostra prima meta di questo itinerario.
Il nostro viaggio in Grecia in camper comincia da Igoumenitsa, il porto di arrivo del traghetto (che poi ha proseguito fino a Patrasso).
Da IGOUMENITSA al CAMPING VRACHOS, situato a KASTRAKI, in prossimità delle METEORE, ci sono circa 3 ore.
Siamo arrivati al campeggio rispettando questa tempistica. Ho subito ho fatto il check-in (una delle responsabili parla anche italiano) e ho chiesto informazioni per raggiungere le Meteore.
Il bus di linea era programmato da lì a pochi minuti, alle 12.30, perciò, senza nemmeno pranzare, ci siamo preparati, abbiamo preso acqua e uno spuntino e ci siamo diretti verso la fermata (che si trova proprio fuori dal cancello del camping, sul lato opposto della strada).
(Nelle foto gli orari del 2022, chiedere conferma al camping prima di organizzarsi).
I biglietti si possono fare direttamente sul mezzo, ma essendo l’autista stesso l’addetto alla vendita dei biglietti, aspettatevi un ritardo che tende ad accumularsi ad ogni fermata.
Inoltre, il bus (un mezzo tipo gran turismo da 50 posti e oltre) deve percorre strade in alcuni tratti tortuose e parcheggiate ovunque. Un bisonte in una cristalleria.
In una ventina di minuti siamo giunti all’ingresso del primo dei monasteri delle Meteore, il capolinea del tragitto del pullman, pagando Euro 8,20 per andata e ritorno (si può scegliere di prendere il ritorno separatamente).
Già durante il tragitto in pullman, ma in realtà già sulla strada per il camping, si può capire di essere arrivati in un luogo fuori dal comune, quasi unico nel suo genere nel nostro continente.
Gli antichi monasteri bizantini sembrano il prolungamento naturale degli imponenti pennacchi rocciosi sui quali sono costruiti. Una perfetta fusione tra la maestosità della natura e la capacità artistica dell’uomo.
Il nostro percorso di visita è iniziato a GRAN METEORA, il più grande dei sei monasteri, che si chiamano Meteore proprio perché la parola sta a significare “sospeso nell’aria”. Il biglietto di ingresso costa 3 Euro ad adulto (Sara gratis), cosa che vale per tutti i monasteri.
Per arrivarci, bisogna percorrere diversi gradini in discesa e in salita, ma la fatica sarà sicuramente ripagata.
Non tutto il monastero è visitabile, si può accedere ai portici e alla terrazza esterna che regala scorci e panorami magnifici, si può visitare, ma non fotografare, la stupefacente chiesa principale che ci ha lasciato a bocca aperta e l’antica cucina.
All’uscita, abbiamo approfittato della presenza di un furgone ambulante che vendeva panini e, con la modica cifra di 5 Euro, abbiamo preso due tramezzini e una bottiglia di acqua.
Purtroppo, in questa giornata non avevamo moltissimo tempo a disposizione per via degli orari di chiusura dei monasteri, quindi ci rimaneva il tempo per visitarne solo un altro.
Il più vicino a piedi è il MONI’ VARLAAM, più piccolo rispetto al primo ma comunque affascinante. Anche qui si può ammirare una piccola chiesa riccamente decorata, il museo della storia monastica e l’antico sistema di carrucole, con cui si approvvigionavano i monaci dalla valle.
È stato l’unico giorno vissuto così di corsa in quanto, essendo i monasteri ancora abitati dai monaci, hanno orari di chiusura compresi tra le 15.30 e le 17 (controllare gli orari di ciascuno se si vuole programmare al meglio la visita).
L’ultimo bus per la discesa era alle ore 16 e lo abbiamo preso (considerando sempre un buon ritardo) per ritornare al camping, per un po’ di riposo.
Importante per la vista della Meteore: abbigliamento adeguato che consiste in pantaloni lunghi per gli uomini (anche se nella Gran Meteora abbiamo visto turisti con bermuda) e gonna lunga e spalle coperte per le donne. All’ingresso, a discrezione del responsabile, vengono fatti acquistare teli per coprirsi nel caso di vestiario non consono.
Se tu hai più tempo di noi, puoi valutare una delle tante attività proposte in questa località sorprendente, come ad esempio l’Escursione a Meteora al tramonto, per visitare luoghi che solo i locali conoscono.
Silvia Valli
Travel Blogger
Ciao amici camperisti e viaggiatori! Sono Silvia de Il mio Primo Camper, il blog di viaggi in camper dove trovare tantissimi ITINERARI DETTAGLIATI e CONSIGLI sulla vita da camper. Vuoi seguirci? Cercami sul tuo social preferito con il nome “ilmioprimo.camper”. Ti aspetto!
Camping Vrachos a Kastraki: la nostra esperienza
Il Camping Vrachos è un piccolo camping situato in un punto strategico per la visita alla Meteore, essendo proprio di fronte alla fermata del bus di linea.
Una delle titolari parla italiano, anche molto bene.
È un camping modesto ma presenta una piscina con una vista strepitosa sui pennacchi di roccia che, più in lontananza, ospitano le Meteore.
A disposizione una zona coperta con fornelletti, frigorifero, tavoli da pic nic e barbecue, utile soprattutto per chi viaggia in tenda.
Merita la cucina della taverna del camping: la sera uno dei proprietari accende un grande barbecue e prepara carne alla griglia, davvero ottima.
Prezzo per una notte: 29 Euro. Prezzo per la cena: 36,90 Euro.
Grecia in camper: Giorno 3
Alle 8, orario di apertura del camping, eravamo già pronti per lasciare le Meteore per viaggiare in direzione DELFI.
Arrivo alle 11,30 al DELFHI CAMPING. E fin da subito abbiamo capito di essere arrivati in un campeggio incantevole di cui vi parlerò dopo avervi parlato del sito archeologico famoso per l’Oracolo.
Non appena sistemati in piazzola, abbiamo deciso di farci un tuffo rinfrescante nella piscina con meravigliosa vista panoramica e poi abbiamo pranzato.
Abbiamo chiesto informazioni per la visita. Un pullmino passa alle 9 di mattina in direzione sito e museo archeologico.
Eravamo ampiamente fuori orario e quindi dovevamo decidere se rimandare la visita al giorno successivo, ritardando il nostro programma, o se sfoggiare le nostre e-bike sulle strade greche.
Certo, Michele ha dovuto disfare tutto il gavone per togliere le bici, ma è stata la scelta ottimale. In una ventina di minuti abbiamo superato il centro abitato e siamo arrivati al sito archeologico.
I cartelli di indicazione non erano evidenti, quindi non è stato subito immediato trovare l’entrata; basta fermarsi dove si vedono il maggior numero di auto parcheggiate.
Delfi non è una località ben attrezzata per la visita, non dispone di un ampio parcheggio e tutti sostano lungo la strada. Meglio non andarci in camper, anche perché i posti sono abbastanza limitati.
Il sito archeologico di Delphi e il museo aprono alle 8 e chiudono alle 20, quindi si ha tutto il tempo per visitare, scegliendo le ore meno calde della giornata.
L’ingresso costa 12 Euro ad adulto, Sara gratis, e il biglietto vale anche per la visita del museo archeologico.
Alla cassa abbiamo chiesto se erano disponibili audioguide o addirittura guide che ci potessero accompagnare nella visita, ma nulla da fare. Dovevamo prenotare prima: peccato che su internet non ero riuscita a trovare nulla.
È già molto complicato trovare il sito internet ufficiale di Delfi e delle altre città che volevamo visitare. Per conoscenza eccolo: http://odysseus.culture.gr/h/3/eh30.jsp
Eravamo abbastanza delusi e arrabbiati, soprattutto anche in previsione della visita di Atene, che volevamo approfondire. Michele ha chiamato diversi numeri telefonici, parlando in inglese, ed è riuscito a raggiungere una guida ufficiale in lingua italiana. La cosa ci aveva tranquillizzato.
La visita del sito archeologico di Delphi però dovevamo gestirla con la nostra guida cartacea e con i cartelli esplicativi (in greco o inglese).
Abbiamo ammirato le principali attrazioni: percorrendo la VIA SACRA, abbiamo ammirato i tesori, tra cui il TESORO DEGLI ATENIESI quasi intatto, e siamo arrivati alla principale attrazione, il TEMPIO DI APOLLO. Abbiamo proseguito poi fino al TEATRO e allo STADIO.
Delfi era considerata la città al centro del mondo nell’epoca antica e qui le persone potevano parlare con l’Oracolo di Delfi, che predicava attraverso una sacerdotessa. Certo una guida avrebbe potuto raccontarci miti, storie epiche e aneddoti. Pazienza.
D’obbligo anche la visita al MUSEO ARCHEOLOGICO, in cui sono contenuti i ritrovamenti fatti nel sito, e al SANTUARIO DI ATENA PRONAIA, famoso per essere un edificio a pianta rotonda di cui sono rimaste in piedi solo alcune colonne.
Verso le 19, abbiamo ripreso le nostre e-bike e siamo tornati al camping.
Per me è stato un vero peccato non poter visitare questo posto incredibile senza una guida che ci facesse arrivare la piena essenza del sito archeologico. Se ci avessi pensato prima, avremmo potuto approfittare di questa escursione guidata di Delphi.
Delphi Camping: la nostra esperienza
Il Delphi Camping si trova a pochi chilometri dal centro abitato di Delfi e a circa 5 chilometri dal sito archeologico.
Ci sono altri camping nelle vicinanze, ma la particolarità di questa sistemazione è la vista superlativa su una distesa di ulivi prima, su Galaxidi e sul mare poi.
Le piante di ulivo di questa zona sono tra le più antiche del mondo ed è impressionante quanto sia estesa l’area su cui crescono. Per diversi chilometri non si vede altro che ulivi.
I proprietari del camping, uno dei quali parla anche un po’ italiano, sono anche coltivatori e producono un olio che vale la pena provare ed acquistare.
Il camping offre diverse piazzole ombreggiate, alcune con vista mare, grandi e spaziose ma soprattutto molto silenziose.
Anche questo camping non è molto recente ma mette a disposizione tutti i servizi: minimarket, ristorante, bagni/docce/lavatoi, lavatrici, wi-fi e una piscina con una vista fantastica sul panorama sottostante.
La sera, dopo la visita, ci siamo goduti una deliziosa cena greca a base di pesce, in compagnia di alcuni gatti randagi.
Prezzo per una notte: Euro 34,50. Prezzo per la cena: Euro 36.
Grecia in camper: Giorno 4
Il nostro tour della Grecia in camper continua e stiamo per avvicinarci ad uno dei luoghi che più volevamo vedere.
Due ore di autostrada dividono Delfi da ATENE, e l’emozione si faceva sentire.
Atene è una di quelle città che avevo sempre sognato di vedere e finalmente ero a poche ore dalla visita.
Alle 11,30 circa eravamo giungi al CAMPING ATHENS e alle 15 avevamo appuntamento con Anna, la guida che ci avrebbe accompagnato nella visita.
Il Camping Athens non lo abbiamo vissuto molto perché abbiamo passato quasi tutta la giornata in giro per la città, ma posso dire queste cose: non è ben visibile dalla strada, quindi date ben ascolto al navigatore per trovarlo; la ragazza alla reception è molto disponibile e parla un pochino di italiano (meglio inglese); fornisce cartina, informazioni turistiche e chiama i taxi; costo per una notte Euro 41.
Camping spartano ma pulito, in una posizione periferica. Ci si può dirigere verso il centro con i bus e la metropolitana, ma noi abbiamo preferito approfittare di un taxi (Euro 10).
Alle 14,30 eravamo al punto di incontro con la guida, all’ARCO DI ADRIANO. Essendo un po’ in anticipo, abbiamo approfittato per fare un po’ di shopping.
La guida, Anna, è arriva alle 15. Parla molto bene italiano perché ha passato diversi anni per studio a Venezia.
(per i contatti di Anna, clicca qui)
Ci siamo diretti subito verso il MUSEO DELL’ACROPOLI (Euro 10 gli adulti) e grazie alla presenza della guida, abbiamo potuto saltare la fila di ingresso, andando allo sportello dedicato.
Abbiamo passato un po’ più di un’ora all’interno del museo, ascoltando la storia dell’Acropoli e dei suoi edifici e ammirando i reperti che sono stati raccolti al suo interno.
Purtroppo, molte opere, tra cui quasi un intero frontone del Partenone, sono all’estero, principalmente al British Museum. Al loro posto dei calchi in gesso, per far capire la maestosità e la bellezza di questo luogo, culla della democrazia.
All’ultimo piano è stato “ricreato” il doppio colonnato del Partenone, con esposti i fregi e le metope ritrovati. Osservare da vicino delle opere risalenti addirittura al VII secolo a.c. è stato sorprendente.
E poter ascoltare da una guida le storie degli Dei, i loro intrighi e litigi, i loro amori e le loro debolezze, non ha prezzo.
Dopo la visita, ci siamo recati nei sotterranei del museo. Quando la nuova struttura è stata costruita, sono stati fatti ritrovamenti di insediamenti che sono stati riportati alla luce, fondendo in modo armonioso l’architettura moderna a quella antica. Uno spettacolo che in pochi luoghi si può trovare.
Ci siamo poi diretti all’ACROPOLI, che domina tutta la città. Euro 20 gli adulti, Sara gratis.
Salendo pian piano verso la sommità, abbiamo ascoltato incantati Anna che ci narrava storie meravigliose e ci mostrava gli edifici. Siamo partiti dal TEATRO DI DIONISO proseguendo poi per l’ODEON DI ERODE ATTICO.
E ormai ci siamo, il PARTENONE è proprio lì che ci aspetta, in tutto il suo splendore. Prima però il TEMPIO DI ATENA NIKE, poi si attraversano i PROPILEI, che sono strutture che si sono conservate benissimo (o meglio ricostruite benissimo con i reperti originali), e finalmente lui!
Ho avuto la pelle d’oca durante tutto il corso della visita, è stata veramente un’emozione unica.
Abbiamo poi ammirato il TEMPIO DI POSEIDONE, il PORTICO DELLE CARIATIDI e ci siamo diretti al punto panoramico dove è innalzata la bandiera greca (molto interessante la sua storia che risale alla Seconda Guerra Mondiale).
Dall’alto dell’Acropoli, Anna ci ha raccontato storie e ci ha mostrato edifici dell’Atene ai nostri piedi, sia quella antica, come l’AGORA, il TEMPIO DI ZEUS OLIMPIO, lo STADIO PANATENAICO e la COLLINA DI FILOPAPPO, sia quella moderna, come il PARLAMENTO con il cambio della guardia.
Ormai le 19 erano passate, e Anna ci ha dato le ultime dritte per la visita e ci ha salutato. Prezzo per 4 ore di visita, Euro 150.
Scendendo dall’Acropoli verso MONASTIRAKI, siamo passati per il piccolo quartiere di ANAFIOTIKA con stretti vicoli e case in stile isolano.
Abbiamo cenato in un ristorante vicino all’Antica Agorà, mentre le luci della sera arrivavano e l’Acropoli si illuminava.
Siamo passati davanti alla BIBLIOTECA DI ADRIANO e ci siamo diretti verso la via principale dei negozi di souvenir.
Essendo notte di luna piena, i siti archeologici erano aperti fino a notte fonda e gratis. Eravamo però esausti dalla visita e la folla era troppa, così abbiamo deciso di chiamare un taxi e di tornare al camping, verso le 23.
Eravamo talmente soddisfatti dalla visita che abbiamo deciso di non tornare in centro la mattina successiva, del resto Anna ci aveva già mostrato tutto dall’alto.
E anche perché, girati alcuni angoli di quartiere, la città sembra trasandata e malfamata.
Altro modo per godersi la visita è quello di salire su uno dei caratteristici pullman rossi turistici, che ad Atene prevede diversi itinerari. Qui il link al sito. https://www.citysightseeing.gr/en
Vuoi conoscere Atene senza una guida ma comunque accompagnato durante la visita? Prova a guardare queste attività: Biglietti per l’Acropoli con audioguida oppure questo modo originale che unisce visita a gioco Tour autoguidato con gioco interattivo della città di Atene.
Se avete più tempo a disposizione rispetto al nostro per visitare Atene, potete anche pensare a questo coinvolgente tour in e-bike con guida e sosta foto nei posti più caratteristici della città.
Grecia in camper: Giorno 5
La destinazione della giornata era il mare! Essendo sabato ed essendo giorni festivi anche per gli Ateniesi, abbiamo trovato l’unico rallentamento stradale: la barriera dell’autostrada appena fuori di Atene.
Dopo una mezzoretta di coda, il traffico si è smaltito e siamo arrivati a CORINTO. Fermata d’obbligo al CANALE DI CORINTO, che collega il Mar Ionio al Mar Egeo.
L’idea di creare il canale era già nata nell’antichità, persino Nerone diede la prima picconata per dare avvio ai lavori che, per l’ingegneria del tempo, non erano fattibili. Il canale è stato terminato nel XIX secolo ed è molto suggestivo. Presente anche una base per bungee jumping.
Dopo pranzo, ci siamo rimessi in moto con destinazione GYTHION BAY CAMPING, nostra base per 7 notti.
Gythion Bay Camping: la nostra esperienza
Tra tutti i campeggi in cui abbiamo sostato, il Gythion è sicuramente il più moderno.
È un complesso di media grandezza, con tantissime piazzole per tende, che nella settimana centrale di agosto erano per la maggior parte occupate dai greci.
Abbiamo avuto la fortuna di avere la piazzola n. J4, con vista mare e a due passi dalla piscina e dai servizi principali.
Nel corpo centrale presente ristorante, bar, minimarket (non molto fornito), babyclub (in greco o inglese), noleggio windsurf e un locale con freezer a disposizione.
Molti blocchi servizi con bagni, docce e lavatoi e una lavanderia con lavatrici a pagamento. Molto bello e spazioso anche il parco giochi per i bimbi (dove Sara ha incontrato le uniche due bambine italiane).
Nonostante il camping fosse pieno e molto affollato, abbiamo sempre trovato i servizi molto puliti.
Per i bambini, la sera, a bordo piscina, veniva proiettato un film d’animazione, però in lingua greca.
Prezzo per 7 notti: Euro 284, compreso il parcheggio dell’auto a noleggio.
La spiaggia, proprio a due passi dalla nostra piazzola, è prevalentemente di sabbia con la presenza di diversi nidi di tartaruga Caretta Caretta (che purtroppo non abbiamo avuto la fortuna di vedere schiudersi).
Mare molto pulito e cristallino, di pomeriggio mosso per via dell’alzarsi del vento (i primi due giorni fastidioso). Ci si diverte con le onde, ma il fondale non digrada dolcemente e dopo pochi metri i bambini fanno fatica a toccare.
Il vento fa si che questa baia sia frequentata da windsurfer ed è possibile prenotare lezioni al camping.
Alla reception poche informazioni turistiche e alla nostra richiesta di avere un’auto a noleggio, abbiamo messo l’operatrice in difficoltà. Infatti, il servizio lo abbiamo trovato e prenotato da soli.
Tutti molto cordiali e disponibili.
A un centinaio di metri dal camping, una caratteristica taverna, Takis, molto economica e molto pittoresca. Vi consiglio di andare a conoscere il proprietario e la sua famiglia.
Non preoccupatevi se il menù che vi daranno presenta solo antipasti, scoprirete il perché.
Grecia in camper: Giorno 6-13
Dopo tanti giorni itineranti, considerando anche quelli passati in Italia, in cui ogni giorno abbiamo cambiato camping, abbiamo deciso di rimanere fermi, almeno per quanto riguarda il camper.
La nostra base per questi giorni è sempre stata il Gythion Bay Camping. Però stare troppo fermi, soprattutto in una terra per noi nuova, ci stava un po’ stretto.
Michele, con la sua e-bike si è diretto in centro a Gythio e ha trovato un’agenzia di viaggi, Rozakis, sulla via principale ed è riuscito a trovare un’auto a noleggio per tre giorni.
Queste le nostre escursioni:
Spiaggia di Kotronas
Il primo giorno l’auto l’abbiamo ritirata alle 12. Abbiamo pranzato in piazzola e poi ci siamo diretti alla scoperta di spiagge vicino al campeggio.
A 20 minuti dal camping abbiamo trovato la SPIAGGIA DI KOTRONAS, che ci ha attirato per la sua conformazione e il colore del mare.
Non ci sono tantissimi parcheggi e le strade sono tortuose per i camper, ma in macchina è stato tutto abbastanza facile, anche perché non c’era molto affollamento.
È una spiaggia di sabbia fine e morbida, con mare calmo e caldo che digrada dolcemente, adatta ai bambini.
Se si porta una maschera, è molto bello fare snorkeling con i bimbi, soprattutto vicino alla scogliera.
Spiaggia libera che però offre anche una zona attrezzata con lettini e ombrelloni. Presente una doccia sulla spiaggia libera.
Gythio di sera
La sera del primo giorno, siamo andati alla scoperta di Gythio e ci siamo goduti una cena vista porticciolo.
Gythio è un piccolo centro abitato ma molto caratteristico.
Elafonissos
È stata decretata come una delle spiagge più belle del Mediterraneo. È a circa un’ora e mezza dal camping, ma non potevamo perderci la piccola isola di ELAFONISSOS.
Siamo partiti la mattina presto dal campeggio e prima delle 9 siamo arrivati al piccolo porto di Pounta per l’imbarco verso l’isola. Il tratto è veramente breve, si rimane a bordo circa dieci minuti, l’attesa invece è stata più lunga.
Siamo arrivati che eravamo la terza macchina in fila per acquistare i biglietti, il traghetto delle 9,30 però era già pieno.
Abbiamo atteso il traghetto successivo. Il problema è che non si capiva se valeva l’ordine di arrivo in auto o l’ordine della coda di persone davanti alla biglietteria.
Come era logico che accadesse, è stato un caos. Chi è arrivato tra gli ultimi in auto ed ha preso il biglietto per primo, ha scavalcato tutti.
Comunque con calma e pazienza, siamo riusciti ad acquistare anche noi i nostri biglietti e a salire a bordo. Prezzo solo andata per 2 adulti, una bambina e la macchina: Euro 17 (stesso prezzo per il ritorno).
Non ci sono molto strade sull’isola, quindi non è complicato raggiungere la spiaggia che si desidera. Noi ci siamo diretti verso SIMOS BEACH: un paradiso.
Sabbia finissima e quasi bianca, mare dalla mille sfumature di turchese, scogliere da cornice: davvero una spiaggia meravigliosa.
La spiaggia è molto estesa quindi non ci sono problemi di spazio per chi si porta il proprio ombrellone. Sono presenti però anche delle aree attrezzate, dove i prezzi variano dai 20 ai 40 Euro.
Noi abbiamo optato di goderci due comodi lettini in seconda fila per 40 Euro. Parcheggio gratuito. Servizio bar gestito da alcuni ragazzi. No bagni e no docce.
In alternativa al traghettare con la macchina, c’è la possibilità di traghettare senza il mezzo e salire sul bus che porta alla spiaggia di Simos. Inutile dire che non ho trovato gli orari di questo servizio, però era sempre presente quando siamo transitati noi dal porto.
Non metto nemmeno gli orari dei traghetti perché variano di giorno in giorno e sono da verificare di volta in volta.
Valtaki Beach
Superando il centro di Gythio, si arriva alla famosa spiaggia Valtaki, famosa per la nidificazione delle Caretta Caretta e per la presenza di un relitto da circa quarant’anni.
La giornata era la più rovente, quindi siamo rimasti fino all’ora di pranzo, però una visita a questa spiaggia merita.
Presenza di un bar con solarium, doccia, e dietro alle dune, un’area camper.
Mystras
Dopo pranzo, ci siamo diretti in direzione Sparta per la visita di un’altra città che ci incuriosiva: MYSTRAS.
Ed è stata proprio una piacevole scoperta. L’antica capitale bizantina è ancora conservata molto bene. Con 12 Euro ad adulto è possibile visitare la città bassa e la città alta, gli edifici in cui è consentita la visita.
È un percorso che si snoda principalmente su un sentiero di sassi con salite impegnative. Consiglio di mettere scarpe da ginnastica, di evitare le ore più calde e di portarsi tanta acqua (non ci sono bar nelle vicinanze). Non adatta assolutamente ai passeggini.
Siamo entrati dall’ingresso inferiore ed abbiamo seguito il percorso di visita che ci ha portato alla scoperta di chiese bizantine, di palazzi e del CONVENTO DELLA PANTANASSA, ancora abitato da monache e da moltissimi gatti randagi.
Siamo poi tornati alla macchina per dirigerci verso l’ingresso superiore. Anche qui un sentiero di sassi, abbastanza lungo, porta alle rovine del Castello. Merita la vista dall’alto, però che fatica! Siamo usciti al limite dell’orario di chiusura, le 20.
Per cena ci siamo diretti al centro del paese, in un ristorante tipico sulla piazza.
Noleggio auto
La mattina successiva Michele ha riconsegnato l’auto per le 9 ed è tornato al campeggio in taxi.
La giornata l’abbiamo passata in relax al camping.
Per quanto riguarda il noleggio dell’auto, a parte la difficoltà nel trovare un’agenzia, è stato tutto molto semplice. Nessuna caparra per danni, nessun controllo a fine noleggio.
Per tre giorni abbiamo speso 210 Euro di noleggio e circa 60 Euro di carburante.
Verso sera, abbiamo ricaricato il camper per la partenza della mattina successiva.
Grecia in camper: Giorno 14
Il viaggio stava volgendo al termine, ma c’era ancora una località che ero proprio curiosa di esplorare: OLYMPIA.
Siamo arrivati verso le 11,30 al parcheggio del Museo Archeologico e, intanto che Michele si riposava dal viaggio, io sono andata alla scoperta della località per capire come procedere per la visita.
Ai piedi del Museo della Storia dei Giochi Olimpici si trova un piccolo ufficio dove le guide turistiche attendono i turisti. Ho avuto la fortuna di incontrare subito Melina, guida che parla italiano, che si è proposta di accompagnarci nella visita del sito archeologico e del museo.
(per i contatti di Melina, clicca qui)
Proprio quello che cercavo! La visita è durata circa due ore e mezza per 120 Euro.
Ho subito chiamato Michele e ci siamo incontrati all’ingresso del sito archeologico (Euro 12 per ogni adulto).
Con Melina che ci raccontava la storia della città e della sua nascita, ci siamo addentrati nel passato, ma anche nel presente, perché è proprio qui che viene accesa la torcia delle Olimpiadi che fa il giro del mondo (e Melina ci ha anche spiegato le modalità di accensione).
Abbiamo ammirato il GYMNASIUM e la PALESTRA, per poi proseguire verso il TEMPIO DI ZEUS, di cui si può percepire la maestosità (ricostruita per ora solo una colonna monumentale).
Dopo diversi racconti sugli atleti e sulle Olimpiadi dell’antica Grecia, siamo entrati nello STADIO, dove è presente lo “start” in marmo di epoca romana. E poi il TEMPIO DI ERA.
Tra i vari siti archeologici, Olympia è quello più in evoluzione. Essendo stata la città distrutta da un terremoto e poi ricoperta dal fango di una alluvione, moltissimi reperti sono ancora intatti ma da ricostruire.
Quello che non mi aspettavo è stato ciò che abbiamo visto all’interno del MUSEO ARCHEOLOGICO (compreso nel biglietto). Tantissimi reperti, opere, oggetti di vita quotidiana quasi intatti, ma soprattutto i due maestosi frontoni del Tempio di Zeus, che sono in attesa di essere ammirati.
Mentre Melina ci raccontava le storie narrate nei due frontoni, sembrava di poterle leggere sui volti dei protagonisti, soprattutto su quello di Apollo che è lì a dominare tutto il museo con la sua infinita bellezza e il suo fascino.
Meravigliose anche la statua di Atena Nike e di Hermes con Dionisio.
Ho salutato Melina quasi con le lacrime agli occhi perché l’avrei ascoltata per ore e ore!
Dopo pranzo, abbiamo passeggiato nella via dei negozi, comprando gli ultimi souvenir della vacanza.
Sulla via, anche il MUSEO DI ARCHIMEDE, con ingresso gratuito a offerta libera, dove ci siamo dilettati con qualche gioco matematico e scientifico.
Nel biglietto del sito archeologico era compresa anche la visita al MUSEO DELLA STORIA DEI GIOCHI OLIMPICI NELL’ANTICHITA’, e quindi abbiamo concluso il nostro percorso con un giro qui.
Olympia, tra tutte le città fin qui visitate, è sicuramente la meglio organizzata e attrezzata per i turisti. Ci sono due ampi parcheggi gratuiti, in uno dei quali abbiamo lasciato il camper l’intera giornata senza problemi.
Nel tardo pomeriggio abbiamo deciso di avvicinarci a Patrasso, cercando per strada dove fermarci.
Su Park4night abbiamo trovato un ristorante, lo IONION BLUE, a Mprinia, con una ventina di piazzole gratuite, se consumata la cena al ristorante (5 euro per l’elettricità) e così ci siamo fermati, per goderci l’ultima cena vista mare (con tramonto) in Grecia.
Grecia in camper: Giorno 15
Dopo aver approfittato del carico/scarico dello Ionion Blue, siamo partiti verso PATRASSO.
Prima di imbarcarci, siamo andati a vedere il cosiddetto PONTE DI POSEIDONE, il ponte strallato più lungo al mondo.
Ci siamo diretti verso il porto e abbiamo atteso il nostro imbarco. La partenza era prevista per le 14,30 ma in realtà siamo partiti con mezzora di ritardo.
Verso le 21 siamo attraccati a Igoumenitsa per poi partire in direzione Italia.
Grecia in camper: Giorno 16
Alle 14 circa siamo sbarcati ad Ancona.
Se hai più di 16 giorni
Nella regione della Grecia Settentrionale ci siamo solo transitati, il tempo necessario per arrivare alle Meteore. Non ho particolarmente approfondito questa area, però mi avrebbero incuriosito Parga, il Monte Olimpo e la Penisola Calcidica (non escludo che le nostre prossime vacanze al mare possano essere qui).
Per quanto riguarda la Grecia Centrale, oltre a Delphi, se avessimo avuto più tempo, mi sarebbe piaciuto visitare Galaxidi e la distesa di ulivi che divide queste due località.
A circa 100 km a sud di Atene, suggestivo il Tempio di Poseidone, che purtroppo non abbiamo avuto modo di incastrare nel nostro itinerario.
Per quanto riguarda il Peloponneso, l’elenco di mete che avrei voluto visitare è lunghissimo: l’antica Corinto, l’antica Micene, il Teatro di Epidauro, Nafplio, Monemvasia, le Grotte di Diros, la ferrovia Odontotos, Kalamata, Kalo Nero, e l’elenco sarebbe ancora lungo.
Il nostro itinerario della Grecia in camper finisce qui. La Grecia ci ha lasciato un ricordo bellissimo, è stato un viaggio che porteremo sempre con noi.
E non è detto che rimarrà l’unico viaggio in questa terra epica.
Attenzione:
Ti consiglio di leggere l’articolo “Come organizzare un viaggio in Grecia itinerante”. Trovi il link nell’indice.
Bambini:
Sara si è appassionata moltissimo alle storie degli antichi greci e degli dei a cui sono dedicati i templi. Le visite con una guida sono coinvolgenti anche per i più piccoli.
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