Siamo stati a Pizzighettone in camper in occasione della Festa Nazionale del Pleinair.
La manifestazione si tiene ogni anno verso la fine di settembre nei comuni Bandiera Arancione del Touring Club Italiano. Questi piccoli borghi dall’importante patrimonio storico e artistico aprono le porte a noi camperisti per due giorni dedicati alla conoscenza del territorio, con molti eventi gratuiti, e per valorizzare il turismo lento e sostenibile.
Pizzighettone è un piccolo comune in provincia di Cremona, affacciato sull’Adda, uno dei più importanti fiumi lombardi. A differenza di altri borghi che saltano all’occhio per le bellezze architettoniche o paesaggistiche, Pizzighettone non è così “facile” da amare al primo sguardo.
La sua bellezza la si scopre piano piano, conoscendo la sua storia, che parte dalla preistoria fino ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Voglio precisare già nell’introduzione che Pizzighettone non dispone di una vera e propria area camper al momento: noi e gli altri camperisti della Festa Nazionale del Pleinair siamo stati eccezionalmente accolti sull’argine dell’Adda, appena superata Porta Soccorso (un po’ stretta ma molto alta, adatta anche alle misure dei mansardati).
In questo articolo ti racconto cosa vedere a Pizzighettone in camper e perché vale la pena vivere questa esperienza durante la Festa del Pleinair.
Cosa vedere a Pizzighettone
Pizzighettone in camper: Giorno 1
Come anticipato nella premessa, siamo stati a Pizzighettone in camper in occasione della Festa Nazionale del Pleinair del 2025. Eravamo accompagnati da degli amici con il loro camper: in totale 4 adulti e 3 preadolescenti, più Benny.
Abbiamo sostato, su indicazione degli organizzatori, in Via Porta Soccorso, superando la porta stessa (un po’ stretta ma abbastanza alta per tutti i tipi di camper), lungo l’argine dell’Adda. Una sistemazione tranquilla, con affaccio sul fiume, a cinque minuti a piedi dal centro.
Siamo arrivati il venerdì prima di cena e le visite sono iniziate il giorno seguente.
Pizzighettone in camper: Giorno 2
A seconda di come il borgo definisce l’organizzazione, ci possono essere modi differenti in cui vengono proposte le attività durante la Festa del Pleinair: c’è chi organizza attività e visite guidate per l’intero gruppo che quindi si ritrova sempre insieme, oppure c’è chi definisce orari di visita per ogni luogo di interesse e ogni equipaggio, in autonomia, definisce la propria tabella di marcia.
Pizzighettone si è orientata più sul secondo modo e così, la mattina del sabato, abbiamo iniziato le visite in base al meteo.
La mattina era piovosa e quindi abbiamo deciso di partire visitando luoghi al coperto. Ci siamo diretti al MUSEO CIVICO che si trova nello stesso edificio della Biblioteca. Non era prevista una visita guidata ma la responsabile della biblioteca ci ha dato qualche nozione sul museo.
Il luogo conserva reperti trovati a Pizzighettone a partire dalla Preistoria fino quasi ai giorni nostri. Si possono trovare resti ossei di animali vissuti nella preistoria, oggetti di uso quotidiano del Neolitico, anfore e utensili di epoca romana, armi del medioevo e divise militari dell’800 oltre a qualche opera d’arte antica.
Museo piccolo ma molto interessante.
Siamo poi passati alla visita del MUSEO ARTI E MESTIERI DI UNA VOLTA in cui sono raccolti oggetti di uso comune e attrezzi da lavoro utilizzati nel secolo scorso.
Alle 11.30, presso la sala consiliare del Municipio siamo stati accolti dalle Autorità per il benvenuto e un piccolo rinfresco ed a ogni equipaggio è stato consegnato un piccolo omaggio, molto gradito.
Verso pranzo aveva smesso di piovere, così siamo tornati al camper e abbiamo pranzato all’aperto con vista sull’Adda.
Alle 15 abbiamo partecipato alla visita guidata delle MURA e delle CASEMATTE. Per capire fino in fondo la struttura e l’architettura di Pizzighettone bisogna necessariamente conoscerne la storia. E questa visita guidata è proprio l’esperienza giusta per approfondirla. Per info sulla visita guidata, clicca sul link Gruppo Volontari Mura.
Due cenni veloci veloci sulla storia del borgo: dopo gli insediamenti etruschi e romani, Pizzighettone torna ad avere un ruolo importante intorno al 1100, quando Cremona decise di stabilirci una Torre di Guardia che divenne poi un castello, a protezione dei confini.
Quando il territorio passò sotto Milano, Pizzighettone mantenne la stessa funzione, questa volta per difendersi dal ducato di Venezia.
Si passò alla dominazione spagnola e poi a quella austriaca ma il destino di fortezza fortificata di Pizzighettone non mutò mai nel corso dei secoli. Fino ad arrivare alla Seconda Guerra Mondiale in cui, vista la posizione strategica dei suoi ponti sul fiume, il paese venne bombardato.
Le Mura di Pizzighettone, quindi, sono parte integrante della vita sociale del borgo anche perché, a differenza delle classiche mura che sono percorribili solo sulla sommità, quelle pizzighettonesi sono visitabili anche all’interno.
Le Casematte, dallo spagnolo “matar” – uccidere, sono delle vere e proprie stanze contigue e vivibili tutt’oggi e molto spesso utilizzate per fiere o eventi (anche enogastronomici).
Interessante il racconto di come le Mura si siano evolute, cambiando struttura e forma, in base all’evolversi delle tecniche di battaglia.
Dopo aver passeggiato all’interno delle Casematte, siamo arrivati alla POLVERIERA e da qui alla TORRE DEL GUADO, importante luogo storico della cittadina perché vide la prigionia di un re francese.
Nel 1525, infatti, durante la battaglia di Pavia, venne catturato Re Francesco I che venne recluso per qualche settimana proprio all’interno della torre. Non c’è da immaginarsi una vera e propria prigione ma piuttosto una dimora confortevole per gli standard di allora: dopotutto il prigioniero era pur sempre un sovrano.
Abbiamo proseguito poi fino al MUSEO DELLE PRIGIONI. In diversi momenti storici (fino agli anni ’50) le Casematte furono adoperate anche come prigioni.
Visitare questo museo mette molta angoscia. Eravamo di ritorno dal nostro viaggio tra California e parchi ed eravamo stati ad Alcatraz: devo ammettere che ho trovato molto più anguste le prigioni del piccolo borgo piuttosto che quelle più famose d’oltreoceano.
Molto particolare la CAPPELLA dove si trova un dipinto della crocifissione di Cristo. Si ritiene che sia l’unico dipinto in cui Gesù è raffigurato di spalle: un detenuto, infatti, avendo vergogna di essere sempre scrutato dallo sguardo del Signore, dipinse la croce anche sopra il suo volto e le sue mani, dando la sensazione che il protagonista fosse di spalle.
Dopo aver terminato la visita guidata, abbiamo raggiunto Gera, la frazione di Pizzighettone sull’altra sponda del fiume, per la visita della CHIESA DI SAN PIETRO.
È impossibile non notare questo edificio perché è il più decorato di tutto il borgo. La chiesa ha un’origine settecentesca ma la sua magnificenza è arrivata dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Gli edifici intorno alla chiesa vennero completamente distrutti da un terribile bombardamento ma la chiesa fu l’unico edificio a rimanere perlopiù intatto. Fu così che l’allora parroco decise di adornare la chiesa con marmi e mosaici dorati. E oggi possiamo ammirare un capolavoro, sia all’interno che all’esterno.
Ciao a tutti! Sono Silvia, e con Il mio Primo Camper voglio condividere la mia passione per i viaggi su strada. Sul mio blog troverai itinerari dettagliati e consigli utili per vivere al meglio la vita in camper, perfetti per chi è alle prime armi o per chi cerca nuove avventure. Amo esplorare luoghi nascosti e aiutare altri camperisti a farlo in modo semplice e divertente. Resta connesso e unisciti alla community: mi trovi su Instagram e altri social come ilmioprimo.camper. Ci vediamo on the road!
Pizzighettone in camper: Giorno 3
La mattina della domenica abbiamo deciso di partecipare alla NAVIGAZIONE DEL FIUME ADDA, propostaci dagli organizzatori della Festa, l’unica attività che ha previsto il pagamento (12 Euro gli adulti e 5 Euro i ragazzi).
L’attività dura circa un’ora e durante la navigazione si viene accompagnati da un volontario del paese che fa da cicerone, dando nozioni di storia, geografia, di fauna e flora selvatica.
Alle 15 abbiamo partecipato all’ultima attività proposta: la visita alla CHIESA DI SAN BASSIANO.
Nel paragrafo precedente ho citato Re Francesco I di Francia e la sua prigionia a Pizzighettone. Quando il re fu liberato dietro riscatto, decise di portare il parroco del paese presso la sua corte a Parigi perché era diventato suo confessore e confidente.
Come riconoscenza alla parrocchia di Pizzighettone, Francesco I fece abbellire la chiesa, regalando tessuti preziosi, commissionando affreschi di Bernardino Campi (il più celebre è la Crocifissione) e lasciando una SACRA SPINA della corona di Gesù Cristo che è custodita in una cappella laterale della chiesa e che viene esposta in processione il Venerdì Santo.
Molto interessante anche la presenza di tre altorilievi in marmo bianco, tra i più antichi di origine medievale ancora così ben conservati.
Per ultimo, nella sagrestia, è custodita la COSTOLA DEL DRAGO TARANTASIO! La leggenda vuole che in tempi lontani queste terre furono abitate dal drago. In realtà si ritiene che l’osso sia di un cetaceo preistorico.
Nel weekend è possibile fare visite guidate della chiesa accompagnati dai volontari, a offerta libera.
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Perché andare a Pizzighettone
La passione con cui i volontari accompagnano i visitatori nella visita del borgo è emozionante: il loro piccolo paese è stato protagonista della storia innumerevoli volte.
A Pizzighettone non c’è un monumento che ti lascia a bocca aperta ma è proprio il conoscere la sua storia che ti conquista piano piano.
Inoltre, Pizzighettone è un paese molto attivo e propositivo: vengono organizzate fiere e manifestazioni durante tutto l’anno, anche e soprattutto gastronomiche. Clicca qui per scoprirle.
Nei giorni in cui siamo stati noi era presente la fiera “Remi in barca” durante la quale nelle Casematte è stato possibile gustare piatti a base di pesce (non solo di fiume).
Altre fiere gastronomiche in programma sono “Fasulin de l’öc cun le cudeghe” il piatto tipico a base di fagiolini all’occhio con le cotenne e la “Trippa di San Bassiano”.
Sempre in ambito culinario, Pizzighettone è famosa per il dolce tipico “Pan del Re” e per il suo Biscotto di Pizzighettone della Pasticceria Berselli. Da non dimenticare anche il Provolone Pizzighettone.
Pizzighettone è anche la meta ideale per una gita fuori porta in bicicletta: molte piste ciclabili, infatti, si snodano tra la provincia di Cremona e di Lodi, ad esempio quella che costeggia l’argine dell’Adda.
Il nostro weekend a Pizzighettone in camper si è concluso con la sensazione di aver scoperto un luogo che vive di storia e passione.
Non è un borgo da “effetto wow” immediato, ma uno di quelli che ti conquista piano piano, attraverso i racconti dei volontari, le Casematte e la loro vita sociale e il lento scorrere dell’Adda.
Se stai cercando una meta per un weekend in camper in Lombardia, Pizzighettone è da tenere in considerazione: piccola, autentica e sorprendentemente accogliente.
Consulta il sito ufficiale del Gruppo Volontari Mura Pizzighettone per conoscere eventi e visite guidate aggiornate.
E, se viaggi a fine settembre, non perdere la Festa Nazionale del Pleinair: un’occasione unica per vivere il borgo insieme ad altri camperisti e sentire cosa significa “turismo all’aria aperta”.
Info utili per visitare Pizzighettone in camper
📍 Dove si trova: Pizzighettone (CR), Lombardia, sulle rive del fiume Adda
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🕓 Periodo consigliato: Settembre, in occasione della Festa Nazionale del Pleinair
🎟️ Cosa non perdere: Le Mura e le Casematte, la Torre del Guado, il Museo delle Prigioni e le fiere gastronomiche
🔗 Info eventi e visite: vista il sito Gruppo Volontari Mura
Carburante: 20 Euro – Km percorsi: 130
Se hai domande o curiosità scrivimi nei commenti, sarò felice di risponderti!
Attenzione:
Tutte le informazioni inserite nell’articolo vanno verificate prima di pianificare il proprio itinerario: costi, orari e riferimenti vari potrebbero variare nel tempo. Nussuna responsabilità può essere imputata al blog “Il mio primo camper” per informazioni inesatte o variate.
Non ci sono aree di sosta, verificare dove poter sostare.
Bambini:
E’ un borgo ricco di storia ma le Mura, la Torre del Guado e la leggenda del drago Tarantasio sono sicura che piaceranno anche ai più piccoli.




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