In questo articolo ti racconto tutto ciò che devi sapere per organizzare il tuo itinerario in Irlanda del Nord!
L’Irlanda ci ha stregato. L’avevamo già capito durante il viaggio dell’anno scorso (clicca qui per leggere l’itinerario completo). Il nostro itinerario in Irlanda del Nord di quattro giorni, non credevamo fosse possibile, ci ha fatto innamorare ancora di più!
Una storia forte e cruda che si percepisce ancora oggi nelle vie delle città, paesaggi primordiali e grezzi, animali selvatici, l’accoglienza estrema delle persone (soprattutto di quelle che vivono nelle zone più remote dell’isola e sulle piccole isole) sono le principali caratteristiche di questo viaggio.
Un itinerario molto concentrato il nostro viaggio in Irlanda del Nord in quattro giorni. Dopotutto per noi il tempo è sempre tiranno. Ma questo non vuol dire che è stato un viaggio superficiale o poco vissuto, anzi, è stato un concentrato di emozioni ed esperienze.
Allora, sei pront* a salire a bordo e goderti questo itinerario a spasso per l’Irlanda del Nord in quattro giorni? Andiamo!
- Premessa
- Partenza
- Giorno 1: Belfast
- Giorno 2: Glens of Antrim e Rathlin Island
- Giorno 3: Carrick-a-rede e Giant’s Causeway
- Giorno 4: Bru na Boinne
- Continua il viaggio in Irlanda
- Consigli di viaggio
- I luoghi di Games of Thrones
- Irlanda in camper: le nostre considerazioni finali
- ACCESSORI CAMPER INDISPENSABILI
Silvia Valli
Travel Blogger
Ciao amici camperisti e viaggiatori! Sono Silvia de Il mio Primo Camper, il blog di viaggi in camper dove trovare tantissimi ITINERARI DETTAGLIATI e CONSIGLI sulla vita da camper. Vuoi seguirci? Cercami sul tuo social preferito con il nome “ilmioprimo.camper”. Ti aspetto!
Irlanda del Nord in quattro giorni: Premessa
Il ponte del 25 aprile ci ha portato bene per due anni consecutivi. Temperature freddine (sui 10 massimo 15 gradi), a volte vento, ma sole, tanto sole considerando che siamo in Irlanda.
Abbiamo preso solo qualche goccia di pioggia qua e là, ma non abbiamo mai aperto l’ombrello. Ci è bastato un giubbino pesante con il cappuccio.
Ok, ci confini politici, ma l’isola irlandese è un lungo susseguirsi di meravigliose scogliere, angoli inaspettati, paesaggi primitivi e inalterati.
Quando abbiamo deciso di tornarne in Irlanda per la seconda volta, non avevamo ancora ben chiaro l’itinerario che volevamo fare. Ed è stato per questo motivo che abbiamo deciso di prenotare il volo Orio al Serio-Dublino – e anche per il fatto che Dublino (da Bergamo) è molto meglio servito che Belfast (che invece presentava voli non giornalieri ma ogni due giorni) -.
Quindi siamo giunti al giorno della partenza.
Vuoi fare un viaggio itinerante in Irlanda/Irlanda del Nord ma non te la senti di noleggiare un’auto? Ti do la soluzione: tieni come base Dublino o Belfast e spostati in giornata con i tour organizzati di Civitatis o GetYourGuide! Zero stress e zero pensieri!
Irlanda del Nord in quattro giorni: Partenza
La partenza non è conteggiata nei quattro giorni di itinerario. Siamo partiti da Orio al Serio con volo Ryanair alle 16.35 del mercoledì pomeriggio per Dublino.
Abbiamo prenotato i primi di ottobre per riuscire a trovare dei prezzi contenuti: in tre abbiamo speso 415 Euro per il volo e 90 Euro per un bagaglio da 20 kg in stiva (abbiamo preferito fare in questo modo per poter portare dei vestiti pesanti con noi, nel bagaglio a mano non ci sarebbe stato tutto).
Siamo atterrati a Dublino verso le 18, recuperando un’ora di fuso orario. La valigia è arrivata subito, anzi i bagagli erano già sul rullo ad aspettarci. Controllo documenti (per Dublino è sufficiente la carta d’identità) e via al desk di Avis Budget per il ritiro dell’auto a noleggio.
La prenotazione l’avevamo fatta tramite il sito di Ryanair con la compagnia Car Rental Payless. Abbiamo scelto un’auto della categoria più bassa, quindi piccola e il che non guasta sulle strade secondarie irlandesi.
Abbiamo pagato 220,76 Euro al momento della prenotazione online e al desk abbiamo aggiunto 60 Euro per il cambio automatico, 30 Euro di assicurazione per varcare il confine con l’Irlanda del Nord e 40 Euro per il seggiolino (alzatina per Sara).
Incredibile ma per il secondo anno di fila abbiamo sbagliato la pensilina per la navetta di Avis che ci portava al deposito delle auto a noleggio. Lo riscrivo per mio promemoria nel caso decidessimo di tornare a Dublino: a sinistra del desk di Avis ci sono le porte scorrevoli. Si attraversa e ci si ferma nel centro della strada, di fronte alla fermata dei taxi. Qui c’è una piccola pensilina trasparente senza nessuna indicazione, ma è qui dove bisogna fermarsi.
Alle 19 eravamo in auto e in un’ora e mezza circa siamo arrivati a Belfast. Per quanto riguarda il passaggio di frontiera tra i due stati, ti rimando al paragrafo “Consigli di viaggio”.
Dove soggiornare a Belfast
L’hotel che avevo prenotato è il TEN SQUARE, proprio in centro città, di fronte al City Hall.
Non ha un parcheggio interno ed abbiamo lasciato l’auto a 5 minuti a piedi da lì, in un parcheggio a pagamento su Grosvenor Road. Dalle 21 della sera di partenza alle 8 del mattino del giorno 2 abbiamo pagato 32 £, circa 40 Euro.
Il TEN SQUARE è un bellissimo albergo in pieno centro, moderno, raffinato, molto pulito. L’abbiamo scelto soprattutto per il fatto che ha la reception aperta 24/24, soprattutto per timore che il volo potesse essere in ritardo, facendoci arrivare a tarda notte alla struttura.
Al piano terra è presente un ristorante, che la mattina diventa la sala per la colazione. La colazione è caratteristica irlandese, con un piccolo buffet e piatti caldi da ordinare alla cucina.
Per due notti in una camera tripla con colazione, abbiamo pagato 342 £, poco più di 400 Euro.
Se vuoi dare un’occhiata alle recensione, clicca qui su Booking.com per arrivare alla pagina del Ten Square.
Irlanda del Nord in quattro giorni: Giorno 1
Avendo un solo giorno a disposizione, avevo valutato che la soluzione migliore per visitare tutta la città era di spostarci grazie ad uno dei famosi bus rossi e avevo preso i biglietti sul sito di Civitatis.
I tour del CITY TOURS BELFAST partono alle 10 del mattino. Noi prima delle 9 eravamo già operativi. Abbiamo quindi deciso di partire a piedi verso un luogo imperdibile di Belfast: il TITANIC BELFAST, o più semplicemente il Museo del Titanic. Definirlo museo in realtà è riduttivo perché questa è una vera e propria esperienza, un viaggio immersivo nella storia del Transatlantico più famoso del mondo.
La struttura, a forma di stella, formata da pannelli di alluminio e vetro, spicca nel cuore del Titanic Quarter, il quartiere più moderno della città. Le sue punte sembrano le prue di una nave pronta a salpare, da qualsiasi angolazione lo si guardi.
Ma perché proprio a Belfast troviamo questo Museo? Perché il cantiere della nave era proprio qui, proprio nel luogo in cui sorge il Titanic Belfast. Ovviamente c’è la sezione che riguarda lo scontro con l’iceberg e la tragedia che tutti conosciamo, ma in questo luogo si mette il fuoco sulla storia industriale di Belfast, sulla storia della compagnia navale White Star Line, sulla vita dei lavoratori (e da qui le prime controversie tra cristiani e protestanti, con i primi ghettizzati e che daranno vita ai Troubles), sul lungo processo di costruzioni del Titanic, sulla sua struttura e i suoi interni.
Passeggiando tra le stanze del “museo” è possibile fare esperienze interattive, vedere filmati, osservare la ricostruzione degli ambienti. L’attrazione principale, per salire sulla quale potrebbe esserci una lunga coda, è la SHIPYARD RIDE: navicelle appese al soffitto che ti faranno fluttuare all’interno del cantiere del Titanic per poter vedere da vicino la dura vita degli operai al lavoro.
E poi la sezione più emozionante e straziante, quella dell’affondamento del Titanic, con testimonianze dei sopravvissuti e la lunga lista di chi non ce l’ha fatta. Molto toccante per me è stata l’esposizione dei giubbotti di salvataggio, originali dell’epoca.
Sono i giubbotti dei sopravvissuti, in quanto è stato deciso di lasciare sul fondo dell’oceano tutti gli oggetti che si sono inabissati insieme alle persone che non si sono salvate.
Non avevo acquistato i biglietti in precedenza, ma essendo arrivati la mattina presto, non c’era nessuna coda alla biglietteria. Abbiamo pagato i tre biglietti 60,90 £ in totale (11 £ per Sara, 24,95 £ noi adulti) più 4 £ a persona per l’audioguida, un po’ più di 80 Euro in tutto.
Il biglietto include anche l’ingresso alla SS NOMADIC, una lussuosa nave utilizzata come tender per accompagnare i passeggeri di prima e seconda classe all’attracco del Titanic. È l’unica nave della White Star Line ancora galleggiante. Si trova all’uscita del Titanic Belfast, attraversando la strada.
Di fronte al Titanic Belfast c’è una delle fermate del CITY TOURS BELFAST, il famoso bus rosso scoperto che ci ha portato in giro per la città, e vedrai che questa fermata sarà la più gettonata di tutto il tragitto.
Un’avvertenza però: nel giorno in cui abbiamo visitato noi circolavano 8 bus, che si possono prendere tutti indistintamente con lo stesso biglietto, ma solo 6 avevano l’audioguida in italiano mentre due avevano solo la guida in inglese.
Infatti, come primo bus, abbiamo preso proprio quello con solo guida in lingua, così siamo scesi alla fermata del CITY HALL e abbiamo ricominciato il giro in italiano. Si può salire e scendere quante volte si vuole e si può scegliere tra il biglietto giornaliero o di due giorni. Noi, prenotando da Civitatis (che propone i prezzi più vantaggiosi), in tre, abbiamo speso 61,50 Euro per una giornata.
Dopo aver visitato il signorile interno del City Hall, siamo saliti sul bus e abbiamo deciso di scendere metà giro, alla QUEENS UNIVERITY, la famosa e silenziosissima università di Belfast. Ci siamo fermati per il pranzo in uno dei tanti locali frequentati dagli studenti universitari e abbiamo proseguito la visita al BOTANIC GARDEN, proprio di fianco all’università, con ingresso gratuito.
Abbiamo poi ripreso il giro con il City Tours Belfast e ci siamo diretti ai WALL MURALS, i famosi murales a tema politico e sociale, che raccontano la turbolenta storia della città, caratterizzata da disuguaglianze sociali, scontri e tafferugli: i famosi Troubles.
Siamo scesi alla penultima tappa, al CATHEDRAL QUARTER, e a piedi siamo tornati in hotel.
Il tempo di una doccia e di riposarsi un momento e siamo usciti per la cena. Avremmo voluto cenare in un particolarissimo pub della città, THE CROWN LIQUOR SALOON, che si fa notare per una facciata molto particolare, ma purtroppo era tutto riservato per un evento privato. Tenendo presente che i bambini possono stare nei pub solo fino alle 21, ci siamo spostati in un altro locale del centro.
Irlanda del Nord in quattro giorni: Giorno 2
Alle 7 colazione e alle 8 partenza, salutando il Ten Square che ci ha ospitati per due notti.
E da qui parte il nostro viaggio on the road per l’Irlanda del Nord. Per la mattinata non avevo prefissato tappe sicure, ci saremmo fermati dove ci sarebbe piaciuto, mentre percorrevamo la ANTRIM COAST ROAD, che ci ha portato alla scoperta delle GLENS OF ANTRIM, 60 km di strada panoramica, in alcuni punti stretta e tortuosa, che attraversa le nove vallate della Contea di Antrim.
Cosa caratterizza questo tratto di costa? Spiagge incontaminate, di sabbia o di roccia, muretti a secco, prati colorati dal giallo dei ginestroni, piccoli paesini di mare, castelli, muretti a secco, pascoli di pecore e tanta, tanta bellezza da scolpire nella memoria.
Abbiamo attraversato Larne, Glenarm, Glenariff, Cushendall, fino ad arrivare a Torr Head.
Con soste e fermate per fare foto e video, ci abbiamo impiegato circa 4 ore a percorre questo affascinante tratto di costa.
Alle 12 eravamo al porto di BALLYCASTLE, per l’attività che avevo programmato per il pomeriggio. E questa attività è stata veramente super.
Prima di pranzare abbiamo acquistato i biglietti per il traghetto che ci avrebbe portato a RATHLIN ISLAND. Abbiamo speso 40 £ per andata e ritorno (qualcosa meno di 50 Euro). L’orario di partenza era alle 13 e il ritorno alle 17 (in alta stagione l’ultima corsa è alle 18, controlla gli orari sul sito ufficiale).
All’andata siamo saliti su un catamarano molto veloce che ci ha messo 20 minuti per arrivare a destinazione, al ritorno c’era un traghetto che invece ci ha messo 40 minuti.
Il mio desiderio più grande, anche per il viaggio dell’anno precedente, era quello di poter vedere le foche nel proprio habitat naturale, ma l’anno precedente non ero riuscita a centrare l’obbiettivo. Ma sapevo che qui era molto probabile riuscire a vederle.
Non appena scesi al porto, c’era un pullmino turistico ad aspettarci. Per 10 £ in tre ci ha accompagnato alla scoperta della piccola isola.
Un viaggio un po’ turbolento, su un vecchio mezzo ingombrante per le strettissime viuzze dell’isola, piene di buche e, inspiegabilmente, di dossi.
La prima tappa è stata presso il RATHLIN WEST LIGHT SEABIRD CENTRE, un faro di un bianco candido che ospita un centro di birdwatching. Prezzo 20 £ per noi tre, circa 24 Euro.
Dopo aver preso il biglietto, abbiamo percorso una passerella con parecchi gradini in discesa verso il faro e una volta arrivati lì i gestori ci hanno subito consegnato un binocolo ciascuno. Sulla scogliera di fronte uno spettacolo incredibile: una miriade di uccelli di tantissime razze e qualche bellissimo, stupendo esemplare di PULCINELLA DI MARE. Siamo stati quasi un’ora ad ammirare questo spettacolo pazzesco.
Riprendiamo il vecchio pullman che ci ha riportato in prossimità del porto, ma non arrivandoci direttamente. All’inizio non avevamo ben capito, ma ben presto ci siamo resi conto che su quel piccolo tratto di costa, non lontano dall’imbarco, c’erano loro, le FOCHE.
Il pullman ci ha lasciato lì (a una decina di minuti a piedi dal porto) e ci siamo goduti questo show emozionante: le foche adagiate sulle rocce, a qualche decina di metro da noi, che goffamente si mettevano comode a prendere il sole oppure che nuotavano in acqua più sinuosamente.
E chi voleva allontanarsi da lì? Io no, ma ad un certo punto Sara e Michele mi hanno trascinata via. Vicino al porto abbiamo trovato un piccolo negozietto di souvenir e segnalo un camping, anzi un glamping, il RATHLIN GLAMPING, con casette di legno e non piazzole, a due passi dal porto. Un luogo dove potersi sentire davvero fuori dal mondo. Metto alcune immagini nel video oppure sbircia la pagina di booking. È una struttura da non perdere, mannaggia non averla scoperta prima! Ecco qui il sito ufficiale.
Avevamo ancora un po’ di tempo prima dell’imbarco per il ritorno e ci siamo fermati al pub: non vorrei sbilanciarmi ma forse l’unico pub dell’isola. Ci siamo bevuti una birra mentre persone del luogo hanno preparato i loro strumenti e hanno suonato musica popolare dal vivo.
Alle 17 siamo saliti sul traghetto per il rientro e ci siamo diretti, in due minuti di auto, all’alloggio per la notte. Il GLASS ISLAND di BALLYCASTLE non è un hotel, è una abitazione privata con delle stanze messe a disposizione per i turisti. Ambienti curatissimi, massima pulizia e proprietari gentilissimi e molto disponibili.
Una colazione eccellente, senza buffet, ma con molte portate servite direttamente al tavolo.
Per una notte in tre abbiamo pagato 146 £, circa 170 Euro.
BALLYCASTLE, che è una vivace cittadina turistica, potrebbe essere definita come un angolo remoto dell’Irlanda del Nord. In realtà è legata alla storia di un famoso personaggio italiano, uno scienziato: Guglielmo Marconi. È proprio di qui che Marconi e il suo team hanno lanciato il primo segnale senza fili verso l’isola di Rathlin. Ci sono pannelli informativi su questa storica vicenda al parco vicino al porto.
Irlanda del Nord in quattro giorni: Giorno 3
La tappa successiva si trova a soli 10 minuti di auto dal Glass Island. Avevo prenotato in precedenza l’entrata per le 9.30 del mattino, poco dopo l’apertura del sito.
Dove siamo andati? In un posto assolutamente da non perdere in cui consiglio di andarci presto la mattina, come abbiamo fatto noi, per goderselo in quasi totale tranquillità.
Siamo arrivati a CARRICK-A-REDE ROPE BRIDGE, che prende il nome dal piccolissimo isolotto collegato alla terraferma grazie ad un ponte sospeso a 30 metri di altezza sul mare. Lungo 20 metri, totalmente in sicurezza (viene chiuso nei giorni di forte vento), ti farà provare una sensazione adrenalinica. Attenzione se soffri di vertigini: io ne soffro ma non potevo non provare questa esperienza. Diciamo che non sono riuscita a documentare al meglio il momento ma sono contenta di aver superato la mia paura.
Ecco le informazioni per raggiungere il ponte: si lascia l’auto nell’ampio parcheggio in cui possono sostare anche i camper, si percorre un facile sentiero per una 40 di minuti, ammirando con scorci spettacolari sulle scogliere e si arriva ad un piccolo cancello dove ci si mette in “coda” per salire sul ponticello. Noi di coda non ne abbiamo fatta, abbiamo giusto aspettato che salissero un paio di persone prima di noi.
Per questa esperienza abbiamo speso 38,75 £ in tre, poco più di 40 Euro. Per info e prenotazioni clicca sul sito ufficiale.
In meno di un paio di ore siamo tornati al parcheggio, pronti per la tappa successiva.
Prima di arrivarci abbiamo fatto una piccola deviazione per andare a sbirciare un luogo famoso per Games of Thrones: premesso che io non ho mai visto nemmeno un episodio, ma più avanti trovi un paragrafo a parte per questi luoghi su cui abbiamo “inciampato” lungo il tragitto.
La prossima tappa è forse la più gettonata e affollata che abbiamo trovato in questi quattro giorni on the road in Irlanda del Nord.
Per visitare questo luogo abbiamo seguito il consiglio della proprietaria del Glass Island. Per visitare la GIANT’S CAUSEWAY ci sono due alternative: o si lascia l’auto nel parcheggio del Visitor Center pagando 15 Euro a persona e si entra al centro visitatori (che ci ha detto essere perlopiù uno shop), oppure la si lascia al parcheggio del CAUSEWAY HOTEL. Qui si paga la sosta 10 £ ad auto, con la possibilità di “stornare” la cifra dalla consumazione al bar o al ristorante dell’hotel.
Noi, ovviamente, abbiamo scelto la seconda opzione e abbiamo anche pranzato all’hotel, con abbuono delle 10 £ dal prezzo del pranzo.
Per visitare il “Selciato del Gigante” ci sono diverse possibilità: per chi non vuole camminare è presente una navetta, a pagamento, che dalla sommità della collina porta alla costa in pochissimi minuti.
Per chi vuole fare una facile passeggiata può seguire il percorso azzurro, che costeggia la strada che percorre il pullman. Noi tra le varie proposte abbiamo scelto di seguire il percorso rosso, dato come difficile ma in realtà è fattibilissimo anche con i bambini.
Abbiamo iniziato stando in alto sulla scogliera e percorrendo i gradini in discesa (la scelta migliore secondo me), abbiamo deviato seguendo il sentiero per l’Anfiteatro (altro luogo che merita) e poi tornando verso l’attrazione principale.
Il GIANT’S CAUSEWAY è un susseguirsi formazioni rocciose di forma esagonale, a gradoni, che disegnano la costa in modo unico e particolare. Bisogna “arrampicarsi” in alcuni punti per raggiungere le rocce più alte e bisogna aspettare alcuni momenti perché i posti più panoramici e instagrammabili si liberino.
È uno scenario incredibile da tanto è particolare.
Dopo aver pranzato, abbiamo ripreso il viaggio lungo la costa, facendo però prima una fermata quasi obbligata. A BUSHMILLS si trova la sede della più antica distilleria autorizzata del mondo. Le visite guidate erano tutte al completo ma ci siamo fermati ad assaggiare un whiskey (ricordo che limite del tasso alcolemico in Irlanda è zero!).
Riprendiamo l’auto e arriviamo a DOWNHILL BEACH, altro luogo famoso per Games of Throne: è una spiaggia di sabbia bianca e finissima dove si può entrare in auto e provare l’ebbrezza di rimanere impantanati nella sabbia. Tutto sotto controllo perché è disponibile un ragazzo che con il proprio pick-up libera dall’inconveniente.
Noi abbiamo deciso di non rischiare, anche perché ripensandoci, non so quanto approvo questo tipo di esperienze.
Alle 18 arriviamo all’ultimo alloggio della vacanza: HARVEY HOUSE a LONDONDERRY. Anche questa struttura non è un albergo ma un b&b senza reception. La mattina del giorno di arrivo ci sono stati mandati i codici per aprire il portone principale e il codice della cassetta per poter recuperare le chiavi della stanza.
Struttura molto semplice ma pulita, bagno piccolo ma pulito. La colazione è fai-da-te: c’è la cucina a disposizione e ci si può preparare quello che si vuole in autonomia.
Vicinissimo al centro della città. Per una notte abbiamo speso 104 £, circa 170 Euro.
Alle 19 usciamo per andare a cena e ne approfittiamo per visitare i dintorni. Nonostante fossimo ampiamente in anticipo rispetto al fatidico orario delle 21, tutti i pub avevano le cucine chiuse e accettavano solo compagnie di giovani che volevano solo bere.
L’unico posto che siamo riusciti a trovare era un locale messicano, ma noi non siamo per niente abituati al piccante, così, dopo aver assaggiato due tacos, abbiamo preso una pizza d’asporto. Non eccellente ma accettabile.
Irlanda del Nord in quattro giorni: Giorno 4
Il programma dell’ultimo giorno sarebbe stato quello di visitare LONDONDERRY. In realtà il centro storico l’avevamo visto, anche se di sfuggita, la sera prima. Ci siamo svegliati presto, alle 7, e la città era deserta essendo domenica mattina e tutto era ancora chiuso.
Dopo colazione al McDonald, abbiamo deciso di fare un giro della città in auto per visitare gli ultimi luoghi che non avevamo visitato, la CATTEDRALE DI SANT’EUGENIO e i murales, ancora più forti di quelli di Belfast.
Alle 9 abbiamo deciso di ripartire verso Dublino, che distava circa tre ore. In auto ho preso in mano la mia immancabile guida della Lonely Planet e mi sono resa conto che l’anno precedente avevo tralasciato un luogo in Irlanda che è tra i più importanti siti archeologici d’Europa: BRU NA BOINNE. Quindi, questa ultima tappa in realtà non ricade in Irlanda del Nord, ma suvvia, sono solo confini politici.
Sono corsa subito sul sito ufficiale e, non so come, erano rimasti ancora dei posti per l’ingresso delle 12.30, proprio in perfetto orario con la nostra tabella di marcia. Tutti gli altri orari erano esauriti, quindi se vuoi visitare questo luogo non rischiare, prenota prima.
Bru na Boinne è un sito archeologico risalente a 5000 anni fa, tra i meglio conservati d’Europa e patrimonio dell’umanità UNESCO. Questo luogo mi ha fatto venire la pelle d’oca ed ora ti spiego perché.
Siamo entrati alle 12.30 e ci è stato consegnato il biglietto per il bus delle 13.15, così abbiamo deciso di pranzare al bar del centro visitatori.
Alle 13.15 abbiamo preso il pullman che ci ha portato nel primo sito archeologico da visitare: KNOWTH. Qui c’era già una guida, inglese, che ci ha accompagnato durante il tragitto alla scoperta di queste tombe antichissime, nelle quali non è permesso entrare.
Sono strutture di pietra ricoperte da una volta di terra ed erba. La guida ci ha spiegato la storia di questi luoghi e ci ha mostrato delle pietre con incisioni antichissime e molto rare. Le tombe sono quasi tutte di misura ridotta ed anche è per questo che non ci si può entrare. Sulla più grande, però, c’è una scala che permette di salire fino alla sommità della costruzione e ammirare il luogo dall’alto.
Finito il giro all’aperto, siamo entrati in una piccola sala dove ai bambini è stato proposto un breve laboratorio per ricreare il proprio motivo preistorico sul foglio e poi è stato trasmesso un video, che la guida ci ha gentilmente sottotitolato in italiano.
Usciamo e riprendiamo il pullman che ci stava già attendendo, per portarci a NEWGRANGE.
Ed è qui che ho vissuto l’emozione più forte. Questo sito presenta un’unica enorme tomba di 80 metri di diametro, caratterizzata da pareti in pietra bianca e dalla solita copertura in terra ed erba.
Qui è consentito, anzi, è d’obbligo entrare, a meno che non si soffra di claustrofobia. Dall’entrata principale si entra in un lungo e stretto cunicolo circondato da enormi pietre, fino ad arrivare alla camera funeraria.
Sembra di essere all’interno di una cupola di una chiesa, coperta da una miriade di pietre che si incastrano perfettamente tra di loro, sorreggendo l’intera mastodontica struttura.
Il luogo sarebbe già impressionante così, ma c’è ancora una caratteristica che mi ha fatto rimanere a bocca aperta: il 21 dicembre, durante il solstizio d’inverno, la luce penetra nella piccola finestrella posta sopra la porta di ingresso, percorre l’intera galleria e illumina la stanza per ben 17 minuti.
Solo in pochissimi possono partecipare a questo evento e non c’è bisogno di pagare cifre esorbitanti, c’è bisogno di molta fortuna: tra coloro che si sono iscritti per partecipare, viene fatta un’estrazione che decreta i fortunati partecipanti. Le richieste sono tantissime e i posti a disposizione sono pochissimi: io la richiesta l’ho compilata, ora sarà il fato a decidere.
Abbiamo ripreso il bus e siamo tornati al centro visitatori per concludere la visita al museo. Si potrebbe chiedere l’audioguida in italiano ma noi eravamo di fretta e abbiamo fatto un rapido giro.
Visto che all’interno di Newgrange non è consentito fare foto o video, ho ripreso i filmati proiettati all’interno del museo per darvi un’idea di cosa si può vedere all’interno.
Per tutto il tour di Bru na Boinne abbiamo pagato 36 Euro (18 Euro gli adulti, Sara gratis).
Il nostro viaggio è così giunto al termine. In una quarantina di minuti siamo arrivati all’aeroporto di Dublino, avendo prima riconsegnato l’auto, e abbiamo atteso il nostro volo di rientro, previsto per le 20 circa di sera.
Irlanda del Nord in quattro giorni: Consigli di viaggio
Serve il passaporto per andare in Irlanda del Nord?
So che è la domanda più gettona e la risposta è si. Facciamo un ulteriore approfondimento: serve il passaporto per passare il confine tra l’Irlanda e l’Irlanda del Nord?
Formalmente si. L’Irlanda del Nord richiede il passaporto ai cittadini europei che varcano il confine. Se ci fosse un posto di blocco o un qualsivoglia controllo in centro città, si è obbligati ad averlo.
Tecnicamente il passaggio di frontiera tra i due stati non prevede una dogana o una barriera. Ci sono solo dei cartelli che segnalano il passaggio tra un paese e l’altro.
Noi siamo atterrati a Dublino per una questione di comodità di voli, ma abbiamo avuto i passaporti sempre con noi, quindi non avremmo avuto nessun problema.
Cosa cambia tra Irlanda e Irlanda del Nord?
La prima grossa differenza è la moneta: in Irlanda ci sono gli Euro mentre in Irlanda del Nord le sterline.
I bambini possono stare nei pub fino alle 21, in entrambi i paesi.
Quello che ci ha destabilizzato di più è il diverso sistema metrico, caratterizzato da piedi, yard e miglia. Abbiamo fatto un po’ di conversioni su Google per capire i limiti orari e le distanze.
Strade e autostrade in Irlanda del Nord
Si guida al contrario nostro, come in Irlanda, e le autostrade non hanno pedaggi se non qualche raro tratto che ha pedaggio fisso (abbiamo pagato 2,30 Euro su un tratto di autostrada).
Una cosa che ci ha sconcertato delle autostrade dell’Irlanda del Nord è che, mentre tu stai viaggiando a 90/100 km/h, all’improvviso ti compaiono incroci (non corsie di immissione ma incroci) e aperture nelle due carreggiate per fare inversione di marcia.
E non solo: le rotonde ragazzi, ci sono le rotonde in autostrada. A noi questi due aspetti sono sembrati sconvolgenti. In Irlanda non ci è mai capitato di vedere queste cose.
Le strade secondarie, cosa comune ai due paesi, possono essere molto strette e in alcuni casi anche tortuose. E su questo ho altro da approfondire nel paragrafo con le nostre considerazioni sull’Irlanda in camper.
Quanto abbiamo speso di carburante? La nostra Yaris era ibrida e ha consumato davvero poco: per tutto il tragitto abbiamo speso 63 Euro.
Irlanda del Nord in quattro giorni: i luoghi di Games of Thrones
Come già anticipato in precedenza in questo articolo, né io né Michele abbiamo mai guardato un episodio di Games of Thrones, ma nemmeno per sbaglio proprio.
Appena fai una ricerca per un itinerario nell’Irlanda del Nord, però, non puoi rimanere all’oscuro che qui si siano girate moltissime scene della serie TV. Anzi, ci sono dei tour guidati che partono da Dublino o Belfast che hanno l’obbiettivo di andare a conoscere e fotografare questi set cinematografici.
Noi ci siamo capitati un po’ per caso ma lungo il nostro itinerario, o deviando di poco, abbiamo incontrato questi luoghi:
- CHUSHENDUN CAVES, nel villaggio di Cushendun sulla costa di Antrim. Mettilo su Google maps e vi porterà direttamente al parcheggio vicino. Il passaggio nelle grotte ad un certo punto si chiude. È una visita molto veloce.
- DOWNHILL DEMESNE: noi siamo arrivati alla bellissima spiaggia di sabbia bianca e finissima e da qui si scorge il MUSSENDEN TEMPLE, un tempio costruito in stile “tempio greco-romano”
- DARK HEDGES, la più gettonata tra le tre e forse la più famosa? È la Strada del Re in Games of Thrones ed è molto scenografica per la presenza di faggi enormi intrecciati tra loro.
Lo sai che ci sono escursioni organizzate per visitare i luoghi del Trono di Spade? Prova a dare un’occhiata al Tour degli Studios di Games of Thrones, oppure il Tour delle Location di Games of Thrones. Preferisci GetYourGuide? Eccoti il link per il Tour delle Location di Games of Thrones e Giant’s Causeway.
Irlanda in camper: le nostre considerazioni finali
Sono le stesse considerazioni che avevamo fatto anche la prima volta in Irlanda (le trovi nell’ultimo paragrafo dell’articolo sull’Irlanda) e siamo ancora convinti di quanto abbiamo affermato la volta scorsa.
Per non essere monotona, questa volta ti rimando al video per vedere il dibattito tra me e Michele su questo tema. Vai al minuto 30 del video che trovi subito dopo l’indice di questo articolo.
Buona visione!
Attenzione:
Per i punti di attenzione, ti rimando soprattutto al paragrafo “Strade e Autostrade” e ti invito a guardare il video in cui condivido tante informazioni importanti per il viaggio.
Bambini:
Visitare le città a bordo del famoso bus rosso, facilita la visita e tiene alta l’attenzione.
Tutti i luoghi che abbiamo visitato, sono stati un’avventura per noi e per Sara che è rimasta entusiasta della nostra vacanza.
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